Uno Stabat Mater laico

Prima assoluta al Teatro Nazionale di Estaba la madre, opera commissionata dal Teatro dell'Opera al premio Oscar Luis Bacalov.

Recensione
classica
Teatro dell'Opera Roma
Luis Bacalov
01 Aprile 2004
Estaba la madre è uno "Stabat Mater" laico: la passione non della madre di Gesù ma delle madri dei desaparecidos argentini, che hanno sofferto un dolore altrettanto insopportabile. Sono ferite che ancora sanguinano nella coscienza dell'umanità e Luis Bacalov non fa nulla per nascondere il suo coinvolgimento emotivo, ma porta in scena quei fatti quasi irrappresentabili con pudore e dignità, senza ricatti sentimentali o politici. All'inizio il coro è immobile in scena, mentre scorrono i filmati in bianco e nero delle manifestazioni delle madri in Plaza de Mayo. Poi appare una famigliola seduta a un tavolo e inizia la prima delle quattro storie di madri di desaparecidos, che sono rivissute nella memoria e narrate, più che rappresentate. La fine riprende circolarmente la scena iniziale. La musica è una continua variante di alcune idee di base: le voci si muovono tra il recitativo e la litania, mentre l'orchestra alterna sezioni ritmiche delle percussioni e fasce quasi immobili degli archi, con qualche struggente nota del bandoneon. Niente tanghi ma un tono sommesso, infinitamente doloroso, che diventa aspro e aggressivo quando entrano in scena i militari. Come spesso avviene ai compositori abituati a comporre commenti a film o spettacoli teatrali, Bacalov resta un po' sullo sfondo e la sua musica crea un colore e un ambiente ma non dice nulla di forte e indispensabile. Lo spettacolo di Giorgio Barberio Corsetti, sebbene semplicissimo, arriva nel profondo: è quasi oratoriale, ma mosso da filmati ricavati da documenti di quegli anni o realizzati appositamente da Fabio Massimo Iaquone. Fondamentali le luci di Alessandro Santini. All'esecuzione musicale, poiché era diretta dallo stesso Bacalov, va riconosciuta la piena aderenza alle intenzioni dell'autore. Ingiustificabile l'assenza dei sottotitoli, che sarebbero stati più che mai utili in un'opera nuova.

Interpreti: Isabella Giocelli, Gabriella Bosco, Roberto Abbondanza Giuseppe Altomare, Giovanni Nicodemo

Regia: Giorgio Barberio Corsetti

Scene: Giorgio Barberio Corsetti e Christian Taraborrelli

Costumi: Christian Taraborrelli

Orchestra: Orchestra del Teatro dell'Opera diRoma

Direttore: Luis Bacalov

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