Una Fedra da riscoprire

Il teatro catanese apre il bicentenario di Paisiello con una prima scenica moderna

Recensione
classica
Teatro Massimo V. Bellini Catania
Paisiello
24 Gennaio 2016
Questa Fedra (Napoli 1788) di Paisiello, registrata nel 1958 in una produzione Rai, non era finora mai arrivata sulle scene in tempi moderni: la convincente regia di Andrea Cigni la colloca in uno spazio anulare doppio e fuori asse, racchiuso da contrafforti monumentali, e reso illusioramente ancor più profondo da proiezioni (su fondali e velatini); uno dei due anelli si solleva – nel primo atto, per alludere all’ambiente infero in cui si gioca il confronto divino, nel secondo, per coronare la virtù di Ippolito e Aricia – ma sono soprattutto le luci a modellare un allestimento molto visivo e studiatamente statuario. D’altra parte, la drammaturgia (il cui libretto viene da Racine via Frugoni) innesta tardivamente elementi dell’opera riformata in un tradizionale impianto da opera napoletana matura, con vari ‘accompagnati’ e soli dei fiati: la scena di Teseo agli Inferi, chiara memoria di Gluck, è anche una delle poche a rompere la generale modalità maggiore e le tipiche figuralità ad essa collegate, il che rende l’opera elegante ma non certo bruciante quanto le tragedie antiche propiziavano. La direzione di Jérôme Correas sembra cercare da un organico orchestrale numericamente ridotto (e forse non proporzionato alla spazialità del Bellini) morbidezza, precisione e trasparenza sonora, ottenute sacrificando qualcosa in vividezza o plasticità in colori e dinamiche. Le voci si dimostrano complessivamente solide: molto bene la Aricia della Dell’Oste, bene la Poggini, la Bivona e Sargsyan, la Milanesi forse non era vocalmente al cento per cento ma – complice la vocalità più scolpita di Fedra – ha caratterizzato con grande efficacia il personaggio; positivi anche gli altri, così come il Coro, che ha risolto con pulizia e buon fraseggio la sua scrittura sempre scoperta.

Note: foto Giacomo Orlando

Interpreti: Fedra: Raffaella Milanesi - Anna Corvino Teseo: Artavazd Sargsyan – Carlos Natale Aricia: Anna Maria Dell’Oste - Carmen Salamone Ippolito: Caterina Poggini - Federica Pagliuca Learco: Piera Bivona Mercurio: Salvatore D’Agata Plutone: Giuseppe Lo Turco Tisifone: Sonia Fortunato Diana: Esther Andaloro

Regia: Andrea Cigni; Assistente regia: Roberto Catalano; Video maker: Mario Spinaci

Scene: Lorenzo Cutùli; Assistente scene: Emanuele Sinisi

Costumi: Lorenzo Cutùli; Assistente cistumi: Gaia Bindini

Orchestra: Orchestra e Tecnici del Teatro Massimo Bellini

Direttore: Jérôme Correas

Coro: Coro del Teatro Massimo Bellini

Maestro Coro: Ross Craigmile

Luci: Fiammetta Baldiserri

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