Un viaggio alla scoperta dell’altro
Lo spettacolo Mondi possibili presentato dalla Fondazione Toscanini di Parma trasforma il tema dell’accessibilità in emozione
Il debutto dello spettacolo Mondi Possibili – una coproduzione tra La Toscanini, Fondazione Haydn e AsLiCo. – ha rappresentato una significativa occasione per ribadire come il teatro musicale possa incarnare un potente strumento di condivisione, al tempo stesso, di valori sociali ed estetici da un lato e di emozioni dall’altro.
Ideato con un approccio ad alta accessibilità, questo spettacolo è stato sviluppato con audiodescrizione e soprattitoli e progettato per un organico che comprendeva un quartetto d’archi, voce di soprano e interprete LIS (Lingua dei Segni Italiana). L’iniziativa è rientrata nel progetto pilota “Tutte e tutti per 1”, vincitore del contributo assegnato dal Ministero della Cultura e finalizzato a inserire artisti con disabilità in contesti professionali. Uno spettacolo rivolto ai bambini dai 6 ai 10 anni e destinato alle scuole e le famiglie nelle regioni di riferimento dei tre enti proponenti (Emilia-Romagna, Trentino Alto-Adige e Lombardia).
Preceduto a qualche giorno di distanza da un convegno che ha messo a confronto referenti istituzionali e addetti ai lavori sulle differenti declinazioni del tema “Accessibilità, inclusione e attivismo: nuove prospettive per la musica classica”, questo spettacolo ha portato in scena l’incontro tra mondi diversi come metafora del raffronto tra linguaggi – e vissuti – differenti. Un incontro letto come convergenza di lontananze generate innanzitutto da quell’impasto di abitudini, convenzioni e pigri schemi mentali che intride la nostra quotidianità, spesso creando distanze tra individui che sono portatori di condizioni diverse, siano esse rappresentate da differenze sociali, ideologiche, sessuali, etniche e così via. Un contesto che comprende, naturalmente, anche le diverse abilità fisiche e non solo.
In questo quadro la messa in scena proposta in questa occasione – plasmata dalla regia e drammaturgia di Manuel Renga e dalle scene di Stefano Zullo – ha tratteggiato una vicenda che, narrando dell’incontro tra il Viaggiatore e la Signora del Mondo della Musica, ha posto al centro il confronto tra il linguaggio musicale e il linguaggio del corpo che, in prima istanza, non sono in grado di comunicare. In seguito, la Signora prova a trasformare la musica in qualcosa di visivo e, parallelamente, il Viaggiatore lo traduce in movimento attraverso il suo corpo. Così, anche grazie a una buona dose di fiducia e tanta buona volontà, prende corpo il processo di costruzione di un codice di comunicazione comune che, unendo aspetto musicale e aspetto visivo, si sviluppa in un crescendo che culmina nel Viaggiatore protagonista e testimone di quella che definisce “l’esperienza più bella della mai vita”, realizzata ascoltando la musica attraverso il tatto e interpretando quella musica attraverso il suo corpo. Un percorso di conoscenza reciproca, avvicinamento e condivisione, confluito in un finale che ha coinvolto tutto il pubblico presente, suggellando l’ideale gemellaggio fra i due mondi, apparentemente lontani tra loro, ma in realtà molto vicini.
Protagonisti sul palcoscenico il soprano Francesca Mannino – una Signora del Mondo della Musica delineata con solida ed efficace presenza vocale – e il LIS performer Diana Anselmo – un Viaggiatore ben tratteggiato con brillante consapevolezza scenica – accompagnati con bell’impegno dal Quartetto d’archi La Toscanini – Camilla Mazzanti, Sara Colombi (violini), Ilaria Negrotti (viola), Maria Cristina Mazza (violoncello) – oltre ad Antonio De Lorenzi (preparatore musicale).
L’impaginato musicale ha compreso arie di Gioachino Rossini (Semiramide e La Cenerentola), Wolfgang Amadeus Mozart (Le nozze di Figaro) e i brani Un modo ci sarà e Mondi Possibili di Simona Iuorio, compositrice dall’ispirato segno inventivo vincitrice di una call per autori under 35 con disabilità e chiamata qui a comporre i due brani originali per lo spettacolo, oltre a trascrivere le musiche di Rossini e Mozart per quartetto d’archi e voce.
Tanti e convinti gli applausi che hanno accompagnato uno spettacolo pregnante, delicato e prezioso, che merita di essere seguito anche in occasione delle prossime messe in scena: a Trento il 22 marzo, a Bolzano il 23 marzo e a Como il 13 luglio.
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