Un Turco divo del cinema
Il regista David Hermann debutta ad Amsterdam con l'opera di Rossini
Recensione
classica
Era atteso con curiosità il debutto del giovane regista franco-tedesco David Hermann alla Nederlandse Opera di Amsterdam, con "Il turco in Italia" di Rossini. Il suo spettacolo partiva da idee piuttosto originali. Selim, il turco, è l'uomo dei sogni, che arriva per realizzare i desideri e sollevare dalle frustrazioni: un divo del cinema alla Rodolfo Valentino. Fiorilla è la donna irrealizzata, ma che non ha deposto le sue velleità amorose e divistiche: costantemente “overdressed”, è capricciosa e sopra le righe. Il poeta Prosdocimo, con i suoi “doppi” Don Geronio e Don Narciso, tesse le fila della vicenda e ordisce le trame dei destini altrui: il demiurgo della situazione. La loro incarnazione scenica inizialmente è efficace e si appoggia su trovate anche divertenti: Fiorilla e Selim, ad esempio, sono presentati come immagini, prima ferme poi in movimento, che infine balzano fuori dalla bidimensionalità per diventare personaggi reali. E in generale l'animazione bidimensionale è molto utilizzata, come nel finale del primo atto, quando dà forma alla rivalità tra Fiorilla e Zaida, in un duello tra le due che assumono forme diverse, dai Transformers a Bambi. Il limite è piuttosto nello sviluppo delle idee, che non sempre trova consequenzialità nel prosieguo dell'opera e concretezza nella gestualità teatrale degli interpreti, lasciati un po' a loro stessi.
Ottima invece la realizzazione musicale, forgiata con solidità e sicurezza da Guido Rizzi, al suo decimo titolo all'Opera di Amsterdam, che domina la buca e il palco, composto da interpreti eccellenti, tra i quali spiccano Olga Peretyatko (Fiorilla), bella quanto precisa nelle colorature, e Alex Esposito (Selim), energico e ironico, perfetta incarnazione del divo del grande schermo, fin dai manifesti dello spettacolo.
Interpreti: Alex Esposito (Selim) Olga Peretyatko (Donna Fiorilla) Renato Girolami (Don Geronio) Lawrence Brownlee (Don Narciso) Vito Priante (Il poeta Prosdocimo) Silvia de la Muela (Zaida) Enea Scala (Albazar)
Regia: David Hermann
Scene: Christof Hetzer
Costumi: Christof Hetzer
Orchestra: Nederlands Philharmonisch Orkest
Direttore: Carlo Rizzi
Luci: Manfred Voss
Se hai letto questa recensione, ti potrebbero interessare anche
classica
Al Teatro Sociale di Rovigo va in scena La voix humaine e a Padova l’OPV propone L’histoire de Babar
classica
A Piacenza la stagione d’opera si apre con successo con una Madama Butterfly dall’efficace segno musicale
classica
A Santa Cecilia, all’Opera e al Teatro Olimpico tre diverse edizioni del balletto di Čajkovskij