Un oratorio di Stradella gira per l'Italia
Il primo oratorio di Alessandro Stradella eseguito a Roma nell'Oratorio del Gonfalone
Recensione
classica
Che sia arrivato il momento di Alessandro Stradella? Lo lasciano sperare molti segnali: il festival a lui dedicato a Nepi, il progetto di incisione integrale, le esecuzioni che si moltiplicano. Dietro quasi tutte queste iniziative troviamo Andrea De Carlo, che ora sta portando l'oratorio "Ester, liberatrice del popolo ebreo" in diverse città italiane, tra cui Roma, dove fu composto ed eseguito nel 1673, quando Stradella aveva ventinove anni. È il suo primo oratorio e reca impresso il marchio di un compositore di genio, ancora giovane ma ormai pienamente consapevole di sé e padrone dei suoi mezzi, che scopre un nuovo genere musicale, se ne appropria e lo trasforma. Questo è uno dei due tra i suoi oratori superstiti ad avere un testo biblico e non agiografico, quindi non c'è quasi traccia della devozione cattolica e Dio viene nominato solo di sfuggita. Stradella può così concentrarsi sul drammatico scontro per la sopravvivenza tra Ester e Aman, in cui i "buoni" (Ester e gli ebrei) alla fine trionfano e cantano felici: "Cada, pèra, mora l'empio/lacerato, trucidato/e pietà non trovi già/chi bramo d'altrui lo scempio", senza preoccuparsi di dimostrarsi altrettanto crudeli del "cattivo". I due protagonisti hanno pagine magnifiche. Pensiamo alla grande scena di Ester (soprano) nella prima parte, che inanella tre arie e tre recitativi, passando attraverso una serie di situazioni e affetti diversi, colti sinteticamente e icasticamente. Aman (baritono) ha varie arie, tutte bellissime, in cui la sua perfidia si esprime attraverso un canto fittamente ornato. Bellissimo e molto espressivo è anche il duetto contrappuntistico in cui Aman disputa con la Speranza, che sarebbe un'allegoria religiosa ma in realtà è molto umana e poco spirituale e reca minacce di disgrazie più che speranze. L'esecuzione era affidata all'Ensemble Stradella Y-Project, formato da studenti del conservatorio dell'Aquila, tra cui citiamo almeno i protagonisti Claudia Di Carlo, Valentino Mazzucca, Maria Sardaryan, Stefano Guadagnini e Jean Baptiste Mouret. Erano rinforzati da alcuni musicisti più maturi e diretti con amorevole attenzione da Andrea De Carlo, che con la sua profonda conoscenza di Stradella è sicuramente stato fondamentale per ottenere un risultato di livello professionale e assolutamente soddisfacente da questi giovani, che ormai sono quasi pronti a prendere il volo.
Note: Prossime esecuzioni: 18 novembre alla Galleria Toledo di Napoli, 19 novembre al Teatro Pergolesi di Jesi
Orchestra: Ensemble STRADELLA Y-PROJECT
Direttore: Andrea De Carlo
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