Un duo in Paradiso

Dillon e Torquati al Nuovo Museo dell'Opera del Duomo di Firenze

Recensione
classica
Museo dell'Opera del Duomo Firenze
25 Febbraio 2016
Francesco Dillon, violoncello, e Emanuele Torquati, pianoforte, si sono affermati ambedue come eccellenti interpreti della musica contemporanea, ma stavolta, con il loro duo, ci hanno dato un programma romantico molto originale, nella Sala del Paradiso del Nuovo Museo dell'Opera del Duomo di Firenze, per la rassegna “Note al Museo” curata da Francesco Ermini Polacci. Un programma all'insegna di un romanticismo che ha nutrito la creazione musicale anche oltre i suoi confini cronologici convenuti: le “Kindersznen” schumanniane, ma rivisitate per violoncello e pianoforte nella trascrizione del violoncellista Friedrich Grützmacher (1832 – 1903, primo interprete fra le altre cose del “Don Chisciotte” straussiano), in un convincente intreccio e scambio reciproco fra melodia e accompagnamento; le variazioni “Kultaselle” su una melodia popolare finlandese del giovane Ferruccio Busoni, scritte quando il giovane Busoni era docente al Conservatorio di Helsinki; e infine, nella seconda parte, la Sonata op. 36 di Grieg. Di tutti e tre i pezzi proposti il duo Dillon – Torquati ha dato un'interpretazione calda e fluente, di notevole valentia tecnica ma sempre di tratteggio fine e fantasioso, in cui ci ha colpito la perfetta calibratura fra delicatezza e slancio, fra spunti caratteristici e il lirismo sognante che ispirava tutto il programma, fra particolare e architettura, ad esempio nel mettere in rilievo con naturalezza e proprietà l'originale costrutto della Sonata di Grieg. Successo eccellente e due fuori programma: un'altra trascrizione d'epoca con il violoncello dai Pezzi Lirici di Grieg, e, poi, a sorpresa, Dillon si siede anche lui al pianoforte per un corale di spirito neobachiano a quattro mani di György Kurtág in omaggio ai suoi novant'anni.

Se hai letto questa recensione, ti potrebbero interessare anche

classica

L'opera corale al Valli di Reggio Emilia

classica

Napoli: l’Ensemble Mare Nostrum sotto la direzione di Andrea De Carlo e con il soprano Silvia Frigato 

classica

Ad Amsterdam Romeo Castellucci mette in scena “Le lacrime di Eros” su un’antologia di musiche del tardo rinascimento scelte da Raphaël Pichon per l’ensemble Pygmalion