Un Barbiere ipercinetico

Roma: la regia caricaturale e farsesca di Cappuccio ignora trent'anni di Rossini renaissance

Recensione
classica
Teatro dell'Opera di Roma Roma
Gioachino Rossini
20 Aprile 2012
Quasi nessuna scena è libera dalla straripante presenza di mimi affetti da un irrefrenabile ballo di san Vito e una frenesia motoria dilaga in palcoscenico con mossettine e ballettini insensati, nel senso che hanno ben poco a che vedere con testo e musica. Se Ruggero Cappuccio voleva riesumare l'idea di Rossini come guitto, poteva comunque far meglio, però si sperava di essere al sicuro da simili salti all'indietro e che fosse ben chiaro a tutti che il Barbiere è un elegante esempio di "comique absolu" e allo stesso tempo un'esplosiva manifestazione del mondo nuovo emerso dalla rivoluzione francese. Qui invece il pubblico non si diverte - si odono due risatine soltanto quando nel bailamme generale si riesce ad afferrare qualche battuta del tutt'altro che disprezzabile libretto di Sterbini - e tanto meno coglie la novità che un'opera del genere costituiva a tutti i livelli nell'Italia della Restaurazione. La direzione delicata, limpida e asciutta di Bruno Campanella non si compromette con l'impostazione registica ma passa quasi inosservata, perché il volume è così basso che si fatica a sentire l'orchestra: forse è una scelta dettata dalla necessità di non coprire voci piuttosto esili, come quella di Alessandro Luongo, Figaro scenicamente sopra le righe e vocalmente al limite della sufficienza. Si apprezzano invece la precisione e lo stile di Annalisa Stroppa, che però è troppo timida (o soltanto impaurita?) come Rosina. Gradevole Juan Francisco Gatell come sospiroso innamorato, simpatico nelle parti comiche, ma ancora non pienamente a suo agio nelle parti più tecniche, tanto da tagliare la difficile aria di Almaviva nel secondo atto. Ulivieri (Basilio), Bordogna (Bartolo) e Cherici (Berta) sono più esperti e sanno dar un rilievo a tutto tondo ai rispettivi personaggi.

Note: Nuovo allestimento del Teatro dell'Opera di Roma in coproduzione con il Teatro Verdi di Trieste

Interpreti: Juan Francisco Gatell / Alessandro Luciano (Almaviva), Paolo Bordogna / Marco Camastra (Bartolo), Annalisa Stroppa / Marina Comparato (Rosina), Alessandro Luongo / Vincenzo Taormina (Figaro), Nicola Ulivieri / Mikhail Korobeinikov (Basilio), Laura Cherici (berta), Ilya Silchukov (Fiorello), Fabio Tinalli / Daniele Massimi (Ufficiale), Giulio Cancelli (Ambrogio). Clavicembalo: Sergio La Stella

Regia: Ruggero Cappuccio

Scene: Carlo Savi

Costumi: Carlo Poggioli

Orchestra: Orchestra del Teatro dell'Opera di Roma

Direttore: Bruno Campanella

Coro: Coro del Teatro dell'Opera di Roma

Maestro Coro: Gea Garatti Ansini

Luci: Agostino Angelini

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