Tutta la vigoria di Thielemann

Scala: sul podio della Filarmonica ha inaugurato la stagione sinfonica

Christian Thielemann
Christian Thielemann
Recensione
classica
Milano, Teatro alla Scala
Christian Thielemann e la Filarmonica della Scala
25 Novembre 2021

Erano 28 anni che Christian Thielemann non saliva sul podio della Filarmonica della Scala (era venuto nel 2017 con la sua Staatskapelle di Dresda), ma nonostante che gran parte dell'organico sia cambiato, l'intesa è avvenuta all'istante ed ha qualcosa di miracoloso, dato che c'è stato solo un giorno e mezzo di prove. Raramente si sono sentite in sala sonorità così piene, compatte, dai contorni nettissimi (i legni che spesso rischiano di rimanere in seconda fila, sempre presenti e autorevoli). A trarne vantaggio, nella prima parte della serata sono stati i Vier Lieder op. 27 di Richard Strauss, col soprano finlandese Camilla Nylund (Kammersängerin a Vienna e a Dresda), voce incantevole, ideale per il compositore. I suoi quattro gioielli hanno avuto un'esecuzione limpida, lineare, che avuto il suo massimo in Ruhe, meine Seele (con cupezze sconfinate) e in Morgen! (spostato in terza posizione, prima di Cäcilie). Come bis un trascinante Zueignung, le cui ultime note sull'Habe Dank! hanno risuonato quasi un ringraziamento del pubblico alla cantante.

Nella seconda parte del concerto, senza intervallo, la Quarta di Brahms ha avuto in Thielemann un direttore d'impressionante vigoria. Nessuna traccia di sentimentali manierismi, ma una costruzione massiccia che però ha svelato continue trasformazioni, incisi rimasti in sospeso, misteriosi. Davvero un'immensa gioia nell'ascolto perché nulla è risultato scontato, eppure sempre coerente e controllato. A fine serata gli applausi sono stati calorossissimi, con le ripetute richieste di bis che Thielemann ha negato sorridendo e mostrando la giacchetta intrisa di sudore. Insomma un'accoglienza fuori dal comune, che lascia presumere (anche per dichiarazione dell'interessato) come il direttore sia intenzionato a allacciare regolari rapporti con la Scala, già programmando un Ring fra tre anni (quando lascerà la direzione di Dresda).

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