Trascendenza della Grande Guerra

Al Valli di Reggio Emilia Il Grande Bianco di Roberto Paci Dalò

(foto Luca Di Bartolo)
(foto Luca Di Bartolo)
Recensione
classica
Teatro Valli Reggio Emilia
Roberto Paci Dalò
27 Settembre 2014
Il bianco delle Alpi come sfondo non solo di una guerra di trincea fatta di scontri cruenti, ma anche come simbolo di una riflessione a partire da uno degli elementi chiave del primo conflitto mondiale: il sentimento dell’attesa e della sospensione, uno stato d’animo fatto soprattutto di silenzi e dilatazioni. Ed è qui che si intersecano mondi sonori apparentemente molto lontani tra loro, come l’incontro immaginario tra un coro alpino e Morton Feldman (per il quale i silenzi diventano quasi più importanti dei suoni stessi), a cui si uniscono l’elettronica e un ensemble strumentale. Questo è “Il Grande Bianco” di Roberto Paci Dalò, assimilazione dell’infinitamente piccolo nell’infinitamente grande (e viceversa), per sfuggire all’esperienza del calcolo del tempo grazie alla curiosità dell’osservare (e ascoltare) oltre il confine delle cose. L’allestimento offre una sorta di personale visione di Gesamtkunstwerk dell’artista, fatta di equilibri perfetti, fulcri e tracce che entrano ed escono dalla memoria e dallo sguardo, che premono e pulsano sulla possibilità di essere percepiti oltre l’oscurità (gli spettatori durante la rappresentazione non siedono mai: divisi in gruppi, seguono tre percorsi differenti per riunirsi solo alla fine), tra nuclei e recessi che mettono in crisi la percezione dell’essere in un luogo chiuso per aprirsi a interrogativi altri sul senso del tempo, dello spazio e sul loro superamento. Un’opera di teatro musicale itinerante dedicata all’artista Paolo Rosa (fondatore del collettivo Studio Azzurro) creata appositamente per il Valli, ma che manterrebbe intatta la propria verve modulare sposandosi alla perfezione in qualsiasi altro teatro. Ed è proprio questo l’augurio a “Il Grande Bianco”, che possa tornare presto a vivere in scena.

Interpreti: Roberto Paci Dalò (clarinetto basso, live electronics); Marica Rondini (flauto); Samuele Riva (violoncello); Daniele Bonacini (contrabbasso); Gabriele Genta, Nicolò Tomasello (percussioni); Andrea Felli / Farmhouse (post-produzione audio); Barbara De Franceschi (ricerche letterarie e storiche, iconografia)

Regia: Roberto Paci Dalò; Teodoro Bonci Del Bene (assistente alla regia)

Scene: Roberto Paci Dalò / Keiko Shiraishi

Costumi: Roberto Paci Dalò / Keiko Shiraishi

Orchestra: Ensemble strumentale dell'Istituo Musicale Peri, Reggio Emilia

Coro: La Baita, Scandiano

Maestro Coro: Fedele Fantuzzi

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