La serata conclusiva di Pescara Jazz, che celebrava la quarantesima edizione, si è aperta con il venerato quartetto di Wayne Shorter. Apparso stanco e appesantito, il grande sassofonista (ottant’anni il prossimo anno), ha delegato per quasi metà del concerto la guida a Danilo Perez, mentre la musica ha stentato a decollare. Ma quando il vecchio leone ha imbracciato il soprano ha cominciato a circolare una nuova energia e, su una astratta fantasia intervallare intorno a “Witch Hunt”, l’intensità ha preso corpo nel gioco incessante di improvvisazione collettiva che rende così fresca la musica del gruppo. L’approccio asciutto del batterista Jorge Rossy, meno flamboyant del Brian Blade che andava a sostituire, ha tolto qualcosa al proverbiale intreccio poliritmico dei quattro ma ha forse aiutato Shorter a centellinare le energie in un breve set (circa 50 minuti) solo a tratti davvero convincente.
A tanto impegno è seguito il divertissement di Enrico Rava su Michael Jackson, con un ensemble di tredici elementi dalla provenienza disparata. Un lavoro palesemente bicefalo: Rava ispiratore del progetto, ma poi arrangiamenti e leadership sul palco affidati a Mauro Ottolini. I classici di Jackson - da “Thriller” a “Bad”, da “Smooth Criminal” a un paio di titoli da [i]History[/i] - sono riletti col tipico gusto da bricoleur del trombonista, che infila ritmi reggae, passaggi dixieland, marce, dolcezze anni Trenta e soprattutto tanto vintage anni Novanta nei groove della ritmica e nel sound degli ottoni. Rava è primus inter pares, ma non tutti sono pienamente valorizzati (Giovanni Guidi è il più sacrificato). Rodando il repertorio in tour ne guadagneranno elasticità, partecipazione e una maggiore apertura della musica.
Interpreti: Wayne Shorter Quartet
Wayne Shorter. Sax ten e sop; Danilo Perez, piano, John Patitucci, cb, Jorge Rossy, batt.
Enrico Rava "We Want Michael": Enrico Rava, Claudio Corvini, Andrea Tofanelli, tr; Mauro Ottolini, trb e arr; Dan Kinzelman, sax ten e cl; Cristiano Arcelli, sax alto e fl; Marcello Giannini, chit, Franz Bazzani, tast; Giovanni Guidi, pf; Dario Deidda, basso el; Zeno De Rossi, batt; Ernesto Lopez Maturiel, perc.