A Torrechiara brilla la Camerata RCO
Il concerto dei musicisti della Royal Concertgebouw Orchestra ha chiuso l’edizione 2022 del festival dedicato a Renata Tebaldi
Un programma dal palese e immediato fascino ha caratterizzato la serata conclusiva della 26ma edizione del Festival “Renata Tebaldi” di Torrechiara, in provincia di Parma, con protagonista la Camerata RCO, formata da musicisti della Royal Concertgebouw Orchestra. Ultimo dei quattro appuntamenti compresi in un cartellone compilato con proposte di particolare qualità in occasione del centenario dalla nascita di Renata Tebaldi, il concerto dell’altra sera ha visto impegnata la formazione con base ad Amsterdam in pagine quali il Quintetto per clarinetto e archi di Wolfgang Amadeus Mozart e la versione originale dalla Serenata n. 1 in re maggiore Op. 11 di Johannes Brahms.
Composto a un anno dalle le tre grandi sinfonie K 543, K 550 e K 551 (Jupiter) e a due anni dal Don Giovanni, dramma giocoso debuttato con successo nell’ottobre del 1787 a Praga, il Quintetto K 581 restituisce tutta la complessità di una stagione compositiva attraversata, al tempo stesso, da una palese ispirazione espressiva e da un animo travagliato sul versante personale, una miscela che ha condotto Mozart a distillare in questa opera alcune delle pagine più ispirate della sua produzione cameristica. Un dato che, tra le note nutrite da un estro solare screziato di vaghi accenni melancolici, trova il suo esempio più cristallino in quel Larghetto che, concretizzando nella maniera più pura la dedica ad Anton Stadler – amico clarinettista del compositore – arriva a decantarsi direttamente nelle note di una deliziosa linea melodica restituita in questa occasione da Hein Wiedijk con un garbo segnato da una palese eleganza e nutrito da un gusto magistrale per il suono e per il fraseggio.
Un carattere che ha coinvolto in seguito l’intera compagine strumentale impegnata nella restituzione di una Serenata n. 1 in re maggiore per orchestra op. 11 composta da Brahms tra il 1857 ed il 1858, periodo nel quale il compositore era impegnato come pianista, direttore di coro e insegnante alla corte di Lippe-Detmold. Una pagina impregnata di una sorta di eleganza fresca e – verrebbe da dire – bucolica o pastorale, che la Camerata RCO ha saputo restituire con un gusto consapevole e coinvolgente, raccogliendo gli applausi convinti di un pubblico attento ed entusiasta.
Una interpretazione trascinante, in sintesi, che ha chiuso nel migliore dei modi questa edizione del Festival “Renata Tebaldi”, una rassegna preziosa, alimentata dalla passione inesausta dell’Accademia degli Incogniti e incastonata in uno dei monumenti più iconici della provincia di Parma qual è il Castello di Torrechiara.
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