Tokyo addio

Grande successo per la tappa romana dell’ultima tournée dello storico quartetto

Recensione
classica
IUC - Istituzione Universitaria Concerti Roma
16 Marzo 2013
Gli addii, si sa, sono sempre momenti malinconici e quando ad andarsene è un quartetto che ha fatto storia negli ultimi quaranta anni, la malinconia diventa vero dispiacere. Eppure sembrano ormai irremovibili; dopo la decisione di due membri di lasciare, gli altri due hanno fatto molte audizioni per trovare dei sostituti ma hanno dovuto dichiararsi sconfitti: nessuno è all’altezza dei membri storici. E allora questi ultimi concerti, come quello che la romana IUC ha offerto sabato scorso ai suoi ascoltatori, sono delle vere rarità. Nonostante la sostituzione all’ultimo momento della viola Kazuhide Isomura con Jonathan William Brown, membro del Quartetto Casals, e il conseguente cambio di programma (il previsto Bartók è stato sostituito dall’op. 95 n.11 di Beethoven e il quartetto haydniano op. 20 n.4, con quello op.77 n.1) il concerto è stato eccellente, un vero diamante nella ricca rosa dell’offerta IUC di quest’anno. Il programma tutto viennese, compreso il bis mozartiano, il Minuetto dal K 499 che è stato concesso ai calorosissimi e insistenti applausi del pubblico, ha donato un’allure apollinea a questo addio romano, fatto esclusivamente di grandi classici eseguiti con rara maestria. Abbiamo detto “eseguiti”; ma l’impressione che si ha ascoltando questo quartetto è che, più che suonarla, essi “siano” la musica che propongono. L’interpretazione compatta, lucida e consapevole in ogni istante, i tempi miracolosamente giusti in ogni movimento, la lettura senza eccessi del repertorio che porta in sé la sicurezza di una lunghissima frequentazione, abbattono le barriere del mezzo fisico e ci conducono direttamente all’idea che è dietro le note, all’idea che è la Musica. Grazie davvero, Quartetto di Tokyo, per la gioia che ci avete dato: ci mancherete.

Interpreti: Quartetto di Tokyo: Martin Beaver, violino; Kikuei Ikeda, violino; Kazuhide Isomura, viola (sostituito da Jonathan William Brown); Clive Greensmith, violoncello

Se hai letto questa recensione, ti potrebbero interessare anche

classica

Ad Amsterdam Romeo Castellucci mette in scena “Le lacrime di Eros” su un’antologia di musiche del tardo rinascimento scelte da Raphaël Pichon per l’ensemble Pygmalion 

classica

Madrid: Haendel al Teatro Real

classica

A Roma, prima con i complessi di Santa Cecilia, poi con Vokalensemble Kölner Dom e Concerto Köln