A Spoleto tra Britten e James
The Turn of the Screw inaugura il Festival dei Due Mondi
Recensione
classica
Su una barca guidata da due nere figure l'Istitutrice giunge sull'Isola dei morti, il dipinto di Boecklin che rappresenta un gruppo di neri cipressi circondati da un antico e altissimo muro. In tal modo la vicenda acquista un tono fortemente irreale e onirico, riavvicinando il teatro di Britten - in cui tutti i personaggi, compresi i due fantasmi, compaiono inevitabilmente in scena in carne e ossa - al racconto originario di Henry James, in cui nulla è certo e reale ma si tratta solo d'impressioni riportate in un vecchio diario. La regia di Giorgio Ferrara tiene Quint e Jessel in bilico tra realtà e irrealtà, facendoli affacciare da aperture in quel muro che chiude la scena, come se avessero un piede nel mondo reale e conscio e uno nell'irreale e inconscio. Quando però gli altri dormono, i due "fantasmi" attraversano la scena, sfiorano con mano lasciva Miles e Flora addormentati: ma i due bambini rivivono nel sogno qualcosa veramente accaduto o è la proiezione delle loro pulsioni erotiche nascenti? È questo il tema che assilla Britten: la perdita dell'innocenza, che lascia una ferita insanabile.
Questa regia magistrale, ambigua e inquietante immerge lo spettatore in un mondo claustrofobico e opprimente, come un sogno da cui non ci si riesce a svegliare. La direzione di Johannes Debus rispetta la sottigliezza della costruzione musicale di Britten ma le dà un carattere più teatrale, quasi melodrammatico, spingendo la piccola orchestra di 13 elementi a momenti di grande turgore sonoro. Marie-Adeline Henry è l'Istitutrice, la cui rigida formazione si scontra con torbide pulsioni; Leonardo Capalbo è il detestabile e insinuante Quint. Tutti i sette cantanti non solo offrono interpretazioni vocali impeccabili ma recitano gli attori di uno spettacolo di prosa di gran classe.
Interpreti: Marlin Miller (Prologo); Marie-Adeline Henry (Istitutrice); Thomas Copeland, Miles; Rosie Lomas (Flora); Hanna Schaer (Mrs Grose); Leonardo Capalbo (Quint); Emily Righter (Miss Jessel)
Regia: Giorgio Ferrara
Scene: Gianni Quaranta
Costumi: Maurizio Galante
Orchestra: Ensemble da Camera dell'Orchestra Sinfonica di Milano "Giuseppe Verdi"
Direttore: Johannes Debus
Luci: Daniele Nannuzzi
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