Romeo e Giulietta rimessi a nuovo

Bellini al Reate Festival secondo l'edizione critica di Claudio Toscani

Recensione
classica
Reate Festival Rieti
Vincenzo Bellini
28 Settembre 2014
In linea con il presupposto filologico, l'orchestra aveva dimensioni ridotte e strumenti d'epoca. Che dolcezza il solo del violoncello con corde di budello! Che morbidezza quello del clarinetto! Invece quello del corno naturale - strumento molto difficile da governare - era sempre a rischio di scivoloni, anche se poi tutto filava liscio. Ma a far apparire in una luce nuova l'orchestra di Bellini erano non tanto questi momenti quanto le linee generali dell'esecuzione, come il fraseggio nervoso, il risalto delle singole sezioni dell'orchestra, i tempi tendenzialmente più veloci del consueto: scelte in parte dettate dagli strumenti "antichi" e in parte dal direttore Fabio Biondi, ad ogni modo molto interessanti e quasi sempre convincenti. Ne è risultato un Bellini meno elegiaco e più mosso e contrastato, in cui si riconosce meglio l'eredità del passato ma diventano più evidenti anche le anticipazioni: per esempio, nell'ultima scena si intravedono da una parte il Rossini del finale tragico del Tancredi e dall'altra il Donizetti della Lucia e perfino il Verdi del Trovatore. Si capisce allora perché questo finale venisse all'epoca sostituito con quello più languido e convenzionale dell'opera di Vaccai. L'altro motivo di richiamo di questi Capuleti e Montecchi in forma di concerto era la presenza di Vivica Genaux, che è una star all'estero ma canta raramente in Italia, probabilmente perché la sua voce è molto particolare e poco "italiana". Da subito qualche accento incisivo mostrava la sua forte personalità d'interprete, ma non bastava a risolvere un ruolo scomodo e difficile come quello di Romeo. Invece la scena finale, costituita quasi interamente da un declamato di forte intensità tragica, era da brivido, indimenticabile. Agli antipodi - ma è Bellini stesso ad aver reso in modo molto diverso i due protagonisti - era Giulietta di Valentina Farkas: la soprano romena è stata una gradevolissima scoperta e ha fatto rivivere il bel canto col suo timbro limpido ma venato di malinconia, i lunghi fiati, il fraseggio morbido e delicato, le dinamiche attentamente graduate. Bene i bassi Fabrizio Beggi (Lorenzo) e Ugo Guagliardo (Capellio). Funzionale il Tebaldo di Davide Giusti.

Interpreti: Valentina Farcas, Vivica Genaux, Davide Giusti, Ugo Guagliardo, Fabrizio Beggi

Orchestra: Europa Galante

Direttore: Fabio Biondi

Coro: Belcanto Chorus

Maestro Coro: Martino Faggiani

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