Romeo e Giulietta rimessi a nuovo
Bellini al Reate Festival secondo l'edizione critica di Claudio Toscani
Recensione
classica
In linea con il presupposto filologico, l'orchestra aveva dimensioni ridotte e strumenti d'epoca. Che dolcezza il solo del violoncello con corde di budello! Che morbidezza quello del clarinetto! Invece quello del corno naturale - strumento molto difficile da governare - era sempre a rischio di scivoloni, anche se poi tutto filava liscio. Ma a far apparire in una luce nuova l'orchestra di Bellini erano non tanto questi momenti quanto le linee generali dell'esecuzione, come il fraseggio nervoso, il risalto delle singole sezioni dell'orchestra, i tempi tendenzialmente più veloci del consueto: scelte in parte dettate dagli strumenti "antichi" e in parte dal direttore Fabio Biondi, ad ogni modo molto interessanti e quasi sempre convincenti. Ne è risultato un Bellini meno elegiaco e più mosso e contrastato, in cui si riconosce meglio l'eredità del passato ma diventano più evidenti anche le anticipazioni: per esempio, nell'ultima scena si intravedono da una parte il Rossini del finale tragico del Tancredi e dall'altra il Donizetti della Lucia e perfino il Verdi del Trovatore. Si capisce allora perché questo finale venisse all'epoca sostituito con quello più languido e convenzionale dell'opera di Vaccai.
L'altro motivo di richiamo di questi Capuleti e Montecchi in forma di concerto era la presenza di Vivica Genaux, che è una star all'estero ma canta raramente in Italia, probabilmente perché la sua voce è molto particolare e poco "italiana". Da subito qualche accento incisivo mostrava la sua forte personalità d'interprete, ma non bastava a risolvere un ruolo scomodo e difficile come quello di Romeo. Invece la scena finale, costituita quasi interamente da un declamato di forte intensità tragica, era da brivido, indimenticabile. Agli antipodi - ma è Bellini stesso ad aver reso in modo molto diverso i due protagonisti - era Giulietta di Valentina Farkas: la soprano romena è stata una gradevolissima scoperta e ha fatto rivivere il bel canto col suo timbro limpido ma venato di malinconia, i lunghi fiati, il fraseggio morbido e delicato, le dinamiche attentamente graduate. Bene i bassi Fabrizio Beggi (Lorenzo) e Ugo Guagliardo (Capellio). Funzionale il Tebaldo di Davide Giusti.
Interpreti: Valentina Farcas, Vivica Genaux, Davide Giusti, Ugo Guagliardo, Fabrizio Beggi
Orchestra: Europa Galante
Direttore: Fabio Biondi
Coro: Belcanto Chorus
Maestro Coro: Martino Faggiani
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