"Perle" al Teatro Real
Florez e la Ciofi a Madrid
Recensione
classica
A poche settimane dalla produzione in forma di concerto del "Roberto Devereux", il Teatro Real di Madrid ha offerto al suo pubblico un altro titolo senza scene, "Les pêcheurs de perles" di Bizet. Come nel caso dell’opera di Donizetti, dove il pubblico era accorso attirato dal nome di Edita Gruberova nell’impervio ruolo di Elisabetta, anche per quest’ultima opera la mancanza dell’allestimento scenico è passata in secondo piano di fronte alla presenza di Juan Diego Florez, che ha garantito il tutto esaurito. Senza nulla togliere all’esibizione dell’inarrivabile tenore peruviano, che ha cesellato il suo personaggio esaltandone i tratti sognanti nel primo atto e quelli più spinti nel secondo, va detto che la riuscita entusiastica della serata è nata dalla grande prova di tutti i protagonisti, prima di tutti Patrizia Ciofi: seppur indisposta a causa di un’influenza, ha dato fondo a tutte le sue risorse e ha visto in Leila non solo un’ apparizione esotica e ammaliante, ma un personaggio sorprendentemente sfaccettato e drammatico che ha finito via via per rubare la scena agli altri. Una particolare menzione va poi al Zurga fiero e squillante di Luca Grassi, che ha sostituito nel corso del primo atto Mariusz Kwiecien affetto da allergia. Ma questa è un’opera che non vive di soli cantanti, e decisivo è stato l’apporto del coro titolare del teatro, pronto e flessibile nel modulare la propria voce nei frequenti interventi corali, passando con abilità dai rapidi commenti sottovoce ai grandiosi inni panici. Infine, le tanto decantate raffinatezze strumentali hanno trovato nei solisti dell’orchestra e in Daniel Oren degni interpreti, quest’ultimo in particolare ha diretto con particolare fervore, cercando di far dire all’orchestra quel che le scene assenti non potevano mostrare.
Interpreti: Patrizia Ciofi, Juan Diego Florez, Luca Grassi
Direttore: Daniel Oren
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