Oblio e tradimento: l'incrinatura della coscienza nel "Così fan tutte"

Lo svelarsi del vero nell'efficace scelta registica di Damiano Michieletto

Recensione
classica
Gran Teatro La Fenice Venezia
Mozart
28 Febbraio 2012
La scelta registica che Damiano Michieletto propone per il finale del "Così fan tutte" messo in scena alla Fenice rappresenta la chiave di lettura dell'intero capolavoro mozartiano: nessuna gioia e riconciliazione, tra i sei protagonisti, ognuno chiuso nella sua dolente solitudine, incapace di rivestire e credere nuovamente nel ruolo che aveva lasciato prima dei vari travestimenti.Il mutamento di identità ha svelato il vero, la fatuità dei sentimenti eterni, che indistintamente si sgretolano in uomini e donne. La scena si svolge coerentemente in un hotel, luogo del viaggio e dello scambio, idea geniale che sottolinea la vacuità delle umane illusioni. Il tradimento si nutre di oblio e se la seducente Dorabella di Josè Maria Lo Monaco vi si abbandona senza remore, abbracciando la morale disincantata di Despina - una travolgente Caterina Di Tonno,mattatrice della serata, incarnazione femminile dell'immoralità dongiovannesca - la screziata Fiordiligi di di Maria Bengtsson esprime l'incrinarsi sofferto di una coscienza che guarda con dolore il proprio infrangersi impotente, consumato dal senso di colpa e dalla passione. Nel regno della finzione teatrale e della consuetudine sociale che impedisce la conoscenza di sè e dell'altro da sè, questo rappresenta uno dei pochi momenti di verità.Il crollo del mito di amore e fedeltà matura l'ardito Guglielmo di Markus Werba e l'appassionato Ferrando di Marlin Miller, mentre Andrea Concetti svolge perfettamente il ruolo dello stratega lascivo ma bonario. Perfetta fusione di intenti tra palcoscenico e l'agile orchestra della Fenice, guidata magistralmente da Stefano Montanari. Fin dall'Ouverture si respira una vitalità fremente contagiosa, esaltata dalle sottolineature dei fiati e dalle raffinate scelte cameristiche. Successo caloroso.

Interpreti: Fiordiligi: Maria Bengtsson; Dorabella: Josè Maria Lo Monaco; Guglielmo: Markus Werba; Ferrando: Marlin Miller; Despina: Caterina Di Tonno; Don Alfonso: Andrea Concetti

Regia: Damiano Michieletto

Scene: Paolo Fantin

Costumi: Carla Teti

Orchestra: Orchestra del Teatro La Fenice di Venezia

Direttore: Stefano Montanari

Coro: Coro del Teatro La Fenice

Maestro Coro: Claudio Marino Moretti

Luci: Fabio Barettin

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