Nuova New York
Lo Steve Lehman Octet a Prato conferma la personalità del giovane leader
Recensione
jazz
La strepitosa prima italiana dello Steve Lehman Octet a Prato lascia pochi dubbi sulla collocazione del trentaduenne sassofonista e compositore americano fra le figure di riferimento del jazz attuale. Alla guida di una formazione ricca di talenti della scena newyorkese, Lehman ha eseguito i pezzi del suo recente Travail, Transformation, and Flow mostrando quanto maturi siano i frutti della sua ricerca compositiva. Se l'organizzazione del suono dell'ensemble in sottoinsiemi di strumenti ricorda Braxton (di cui Lehman è allievo), spesso viene in mente anche Threadgill: blocchi di fiati da un lato, vibrafono, contrabbasso, batteria e a volte tuba dall'altro formano costantemente due-tre poli della composizione che intervengono sulla base di precise cellule ritmiche e di suono, la cui ripetizione e variazione costituisce lo sviluppo organico del pezzo. L'esito è spesso grandioso, come in “Echoes”, una specie di geometrico, puntuale call and response fra fiati e vibrafono/contrabbasso, in cui la scansione ritmica degli interventi è continuamente modificata, con un effetto estatico e spiazzante. Sono queste situazioni sospese del flusso sonoro, come in un equilibrio tenuto senza riferimenti fissi, il cuore della musica dell'ottetto; risultato della irregolarità ritmica di Dingman, Gress e Sorey, ma soprattutto dell'attenzione di Lehman per le associazioni timbriche e gli aspetti proprio fisici del suono: in primo luogo i fiati sono infatti chiamati a muoversi sul campo delle variazioni microtonali, con un effetto di instabilità della percezione, come emerge dall'illuminante duo quasi unisono di Lehman e Finlayson in coda a “Alloy”. E' musica in gran parte scritta, ma che dà un'impressione di apertura estrema: davvero un buon segno, per un'orchestra jazz.
Note: organizzatore: Metastasio Jazz e Musicus Concentus comune: Prato struttura: Teatro Metastasio
Interpreti: Steve Lehman (sax alto); Mark Shim (sax tenore); Jonathan Finlayson (tromba); Tim Albright (trombone); Chris Dingman (vibrafono); Dan Peck (tuba); Drew Gress (contrabbasso); Tyshawn Sorey (batteria).
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