Musica sulle Bocche 1 | Adolescenza oltre i confini
A Santa Teresa di Gallura l'inizio di un viaggio al centro della musica
Recensione
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Musica che vola veloce, di bocca in bocca. La prima giornata di Musica sulle Bocche mostra una manifestazione coinvolgente e viva che, come sottolinea il direttore artistico e musicista Enzo Favata, «da festival “bambino” sta crescendo e diventando adolescente...». Favata, autore tra gli altri di un ottimo disco intitolato [i]Voyage in Sardinia[/i], anche per questa dodicesima edizione propone un viaggio, iniziato dalle “bocche” dei suonatori di launeddas Dante e Roberto Tangianu, e arrivato fino a quelle degli sciamani della Mongolia e dei monaci tibetani campionati nell'esibizione multimediale del percussionista e compositore Andrea Centazzo, dopo il jazz "classico" del trio composto dal pianista inglese Gwilym Simcock, dal russo Yuri Goloubev e dall'israeliano Asaf Sirkis. Il tutto senza dimenticare la protesta dei minatori del Sulcis, che Favata e il Sindaco di Santa Teresa hanno ricordato dal palco con tanto di caschetto in testa. Un percorso frastagliato come le coste di questo breve tratto di mare che separa la Sardegna dalla Corsica e che proseguirà fino al 2 settembre nel segno della mescolanza: il secondo giorno è infatti affidato alle note del chitarrista norvegese Havar Bendiksen, seguito dal trio Violons Barbares (che riunisce musicisti dalla Mongolia, dalla Bulgaria e dalla Francia) e infine dai riformati Area, che ben rappresentano lo spirito di questa edizione, per quella voglia sempre manifestata di superare gli steccati dei generi e approdare su altre coste, altri territori, mettendosi in gioco. Un "giocare col mondo facendolo a pezzi insomma", che Patrizio Fariselli, Ares Tavolazzi e Paolo Tofani porteranno in uno scenario affacciato sulle Bocche di Bonifacio, evocando lo spirito della ricerca e la voce cantata dalla bocca di Demetrio Stratos.
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