Mistero di Teresa
La Salgueiro in veste di autrice presenta il nuovo lavoro a Roma
Recensione
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È solo la quarta volta che Teresa Salgueiro presenta in concerto le nuove canzoni di [i]O Mistério[/i] registrate nell’agosto 2011, dopo Sant’Agata Bolognese, Cesena e Lubiana; sono i primi passi di un nuovo progetto venato di misticismo, che la cantante portoghese - già Madredeus - considera un “nuovo inizio”, e nel quale si presenta in veste di autrice, oltre che di interprete. Racconta in italiano di che cosa parlano le canzoni, e in diversi momenti si mette a ballare, ringraziando poi il pubblico per l’accoglienza calorosa e allo stesso tempo intima, che rivela il suo particolare rapporto con l’Italia. L’ispirazione dei testi di queste canzoni arriva dalle musiche, create assieme agli strumentisti che la accompagnano, e ancor più dal luogo dove ha realizzato quello che definisce un sogno: l’ex Convento francescano di Arrabida, oggi sede della Fondazione Oriente, nel quale in una sorta di ritiro musicale le ha elaborate e registrate. È tra le alture e i boschi di quell’eremo che il frate cappuccino Agostinho da Cruz (1540-1619) descrisse in versi la bellezza del suo paesaggio, ed è in questa dimensione contemplativa che Teresa Salgueiro sembra identificarsi maggiormente, quando li intona come ultimo bis salutando il pubblico romano che non vorrebbe lasciarla andar via. I momenti più intensi del concerto sono proprio quelli nei quali la sua voce può essere "signora del tempo" (è il titolo di una di queste canzoni) e rimanere sospesa, senza il pulsare della batteria che a volte sembra fuori luogo, in una eterea e rarefatta astrazione, mentre appare meno interessante e originale il ritratto retorico di una Lisbona da cartolina, anche se certamente cantata con amore.
Note: Auditorum Parco Della Musica Sala Sinopoli Roma
Interpreti: Teresa Salgueiro - voce; Carisa Marcelino - fisarmonica; Oscar Torres - contrabbasso; André Filipe Santos - chitarra elettrica; Rui Lobato - batteria, percussioni e chitarra elettrica.
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