Lo sguardo discreto di Amelio
Napoli: dal cinema a Lucia di Lammermoor
Recensione
classica
Circa dieci anni sono passati dall’ultima Lucia di Lammermoor rappresentata al San Carlo: un tempo insolitamente lungo rispetto alla frequenza intensissima con cui il titolo è apparso nel teatro dove debuttò nel 1835. L’attesa per il nuovo allestimento era accentuata dalla curiosità per il ritorno alla regia lirica di Gianni Amelio, dopo un’isolata esperienza a metà anni Novanta. Alla fine un buon successo ha premiato il nuovo allestimento, guidato da una linea registica poco invasiva, lontana tanto da tentazioni modernizzanti, quanto da connotazioni marcatamente realistiche. Il condivisibile assunto da cui Amelio è partito, ponendo al primo posto il rispetto assoluto per una drammaturgia che è innanzitutto musicale, si mostra in tutta la sua evidenza: le belle scene neogotiche di Nicola Rubertelli, i costumi eleganti di Maurizio Millenotti, le efficaci luci di Pasquale Mari avvolgono in una dimensione scenica tradizionale i personaggi del melodramma donizettiano che appaiono rivolti quasi sempre verso il pubblico e caratterizzati da un gestualità estremamente parsimoniosa. E’ un’impostazione apprezzabile che però dà spesso la sensazione di peccare per eccesso di discrezione, lasciando qua e là isolati guizzi interpretativi: come nella scena della pazzia dove Lucia appare non, come nelle didascalie, “in succinta e bianca veste” ma vestita a lutto (omaggio alla “Sposa in nero” di Truffaut). Al termine gli applausi del pubblico si indirizzano copiosamente ai principali protagonisti dello spettacolo: l’espertissimo Nello Santi; l’ottimo Claudio Sgura nei panni di Ashton; l’Edgardo limpido ma un po’ enfatico di Gianluca Terranova. Autentiche ovazioni sono per la prova di Jessica Pratt, Lucia impeccabile ed emozionante.
Interpreti: Lucia di Lammermoor :Jessica Pratt Sir Edgardo di Ravenswood: Gianluca Terranova Raimondo Bidenbend: Dario Russo Lord Enrico Ashton: Claudio Sgura Lord Arthur Bucklaw: Gino Nitta Alisa: Miriam Artiaco Normanno Angelo Casertano
Regia: Gianni Amelio
Scene: Nicola Rubertelli
Costumi: Maurizio Millenotti
Coreografo: Alessandra Panzavolta
Direttore: Nello Santi
Maestro Coro: Salvatore Caputo
Luci: Pasquale Mari
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A Roma, prima con i complessi di Santa Cecilia, poi con Vokalensemble Kölner Dom e Concerto Köln