Ma che combinava davvero re Riccardo mentre il fratello Giovanni vessava i suoi sudditi e Robin Hood rubava ai ricchi per dare ai poveri? Nell’unica opera di Haendel dedicata a un personaggio della storia britannica, Riccardo è alle prese con una scheggia impazzita dell’universo bizantino ossia l’autoproclamatosi tiranno di Cipro Isacio (l’Isacco Comneno delle cronache), e i suoi inconcludenti intrighi per impalmare Costanza, promessa al re. Le sue convolute trame inciampano però nella ribellione della figlia Pulcheria, sacrificata per conquistare l’ambito trofeo, e soprattutto nella determinazione dell’eroe britannico che trionfa sul satrapo e si ripiglia la donna.
È la fascinazione per quel lontanissimo mondo l’aspetto che più risalta nello spettacolo firmato da Benjamin Lazar per l’annuale appuntamento con Haendel a Karlsruhe. Non si tratta tuttavia di un’operazione di recupero filologico, in cui pure Lazar spesso si avventura, ma piuttosto di un’ipotesi drammaturgica che usa elementi d’epoca: gestualità ieratica, luci di candela e costumi d’epoca, più che le scene costruite (ma di gusto inequivocabilmente rétro). Il risultato è interessante ma certo non nuovo per chi conosce Lazar. Ha tutti i crismi dell’autenticità come la si intende oggi, invece, la realizzazione musicale dei Deutsche Händel-Solisten guidati dalla perizia di Michael Hofstetter, attento ai non pochi preziosismi strumentali e a non sopraffare le voci. Voci dominate di netto da quella di Fagioli, di estensione impressionante e solidissima nei virtuosismi spericolati. Parità fra le primedonne Hindrichs, brillante ma un po’ monotona, e Lefilliâtre, più fascinosa ma con qualche opacità nell’emissione. All’altezza tutti gli altri. Quattro ore son tante, ma il pubblico resiste e risponde con calore.
Note: Nuovo allestimento del Badisches Staatstheater di Karlsruhe per il 39º Festival Händel. Date rappresentazioni: 21, 23, 24, 26, 27 febbraio 2014.
Interpreti: Franco Fagioli (Riccardo Primo), Emily Hindrichs (Costanza), Lisandro Abadie (Isacio), Claire Lefilliâtre (Pulcheria), Nicholas Tamagna (Oronte), Andrew Finden (Berardo)
Regia: Benjamin Lazar
Scene: Adeline Caron
Costumi: Alain Blanchot
Orchestra: Deutsche Haendel-Solisten
Direttore: Michael Hofstetter
Luci: Christophe Naillet
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