L'Ape vola di fiore in fiore

Il pasticcio ideato nel 1789 a Vienna da Lorenzo Da Ponte ha oggi un interesse prevalentemente musicologico

Recensione
classica
Teatro Comunale Pergolesi Jesi
Pasquale Anfossi, Domenico Cimarosa, Florian Gassmann, Giuseppe Gazzaniga, Vicente Martin i Soler, Domenico Mombelli, W.A. Mozart, Giovanni Paisiello, Antonio Salieri, Angelo Tarchi
20 Settembre 2005
Un librettista che si danna per scrivere un'opera, cercando di far quadrare la pochezza dei mezzi a disposizione con le pretese e i capricci dei cantanti: Lorenzo Da Ponte riprese questo soggetto già molto sfruttato nell'Ape musicale, un pasticcio di cui scrisse il libretto e scelse le musiche, puntando sul piacere del pubblico di trovare riunite insieme tante arie note e gradite e allo stesso tempo giocando con le possibilità offerte dalla parodia. Ma tutto questo non funziona più oggi, perché questa musica è quasi completamente sconosciuta, con l'unica eccezione del mozartiano Là ci darem la mano, la cui parodia strappa infatti una sonora risata a un pubblico che per il resto segue attentamente ma con una certa freddezza. Così quello che per il pubblico viennese del 1789 era puro divertimento è diventato ora un raffinato recupero culturale, da cui trarre istruttivi ammaestramenti. C'è la riscoperta dei pasticci, che erano un aspetto tipico della vita operistica del '700 ma poi sono stati moralisticamente condannati e messi al bando e quindi oggi sono una specie di Ufo. C'è un'antologia dei compositori più apprezzati in quegli anni: primeggiano Salieri, Cimarosa, Martin y Soler e Paisiello, mentre di Mozart è accolto un solo pezzo (en passant, questo rivela che anche Da Ponte, come tutti, non si era reso conto con chi aveva a che fare). C'è infine la conferma della fondamentale unità stilistica della musica del tempo. Questa unità rischia però di trasformarsi in monotona uniformità a causa della direzione piatta di Attilio Cremonesi, che si fa invece apprezzare come compositore dei recitativi, di cui ci erano pervenuti solo i testi privi d'intonazione. Il regista Michal Znaniecki riesce ad animare un testo che gira spesso a vuoto, come succedeva con una certa regolarità a Da Ponte quando non aveva Mozart al suo fianco. Completano il gradevole spettacolo le scenografie di gusto floreale di Luigi Scoglio. Interpreti giovani, bravi come attori, disuguali come cantanti.

Note: Nuovo allestimento. Coproduzione con Teatri S.p.A. di Treviso in collaborazione con il Maggio Fiorentino Formazione ed Eurobottega. Prima rappresentazione in epoca moderna. Lo spettacolo sarà rappresentato a Vittorio Veneto il 25 settembre e 27 settembre.

Interpreti: Luigi De Donato, Gianluca Pasolini, Mario Cassi, Ermonela Jaho, Giovanna Carini, Manuela Bisceglie.

Regia: Michal Znaniecki

Scene: Luigi Scoglio

Costumi: Barbara Ptak

Orchestra: Orchestra Filarmonica Marchigiana

Direttore: Attilio Cremonesi

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