L'agilità di Prêtre per il poderoso Bruckner
L'atteso appuntamento romano con Prêtre e i Wiener non delude l'ampio pubblico
Recensione
classica
All'orizzonte comincia a intravedere il traguardo dei 90 anni, Georges Prêtre (attualmente 87 anni) nel frattempo continua a regalare al pubblico interpretazioni di estrema ricchezza espressiva e di indiscutibile valore artistico. In uno dei pià attesi concerti del X Festival Internazionale di Musica e Arte Sacra, eccolo sul podio muoversi delicatamente, con l'innocenza di un bambino, ma dietro i suoi gesti pacati sta l'energia di un gigante. Vero è che per l'esecuzione di quell'imponente pagina che è la Sinfonia n. 7 di Anton Bruckner, aveva a disposizione nientemeno che i Wiener Philharmoniker, una vera e propria macchina da guerra per il repertorio tardoromantico. Ma il direttore francese ha saputo plasmare le ottime e nutrite sezioni (già oltre 40 elementi tra violini I e II) della formazione austriaca al puntuale servizio della scrittura bruckneriana, che specialmente nei lavori sinfonici punta sia alla grandiosità - come nel finale del I movimento - sia al gioco espressivo delle più piccole sfumature - come nel II movimento, lo splendido Adagio. Oltre un'ora di musica e mai un momento di pesantezza, tanto per sconfessare quanti ritengono Bruckner di difficile ascolto. Gli ampi spazi della Basilica Papale di San Paolo fuori le mura hanno reso ancor più suggestiva questa ampia pagina, malgrado l'acustica fosse non proprio quella di una sala da concerto. Grande partecipazione di pubblico, tra cui non poche personalità religiose e diplomatiche, e un lungo applauso finale rivolto a Prêtre e ai Wiener.
Orchestra: Wiener Philharmonilker
Direttore: Georges Prêtre
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