La Vienna di Jurowski
Roma: Mahler e Zemlinsky con l'Accademia di Santa Cecilia
Recensione
classica
Con grande sicurezza, alla guida dell’Orchestra Nazionale dell’Accademia di Santa Cecilia, Vladimir Jurowski ha diretto un programma dedicato alla vita musicale a Vienna, colta attraverso due opere distanti tra di loro poco meno di 50 anni, ma collegate dalla medesima idea di un nuovo approccio al modello sinfonico: la Prima Sinfonia di Gustav Mahler e la Sinfonietta di Alexander Zemlinsky, brani risalenti rispettivamente al 1884-88 e al 1934. Per il lavoro di Zemlinsky, protagonista della vita musicale viennese negli stessi anni di Schönberg, Berg e Webern, si è trattato in realtà della prima esecuzione assoluta nei concerti dell’Accademia. Nei quattro movimenti della Sinfonietta Jurowski è riuscito a evidenziare sia la ricerca di un nuovo linguaggio musicale – seppure in direzioni diverse da quelle dei compositori della ‘seconda scuola’, rimanendo cioè in bilico tra tonalità e atonalità – sia il collegamento alla grande tradizione sinfonica tardoromantica che la sapiente scrittura orchestrale. Ma è soprattutto nel primo lavoro con cui Mahler si andava a confrontare con la forma della sinfonia, che il direttore moscovita ha evidenziato una consumata padronanza, regalando al pubblico del Parco della Musica una lettura sobria e in qualche modo austera delle complesse trame orchestrali del compositore austriaco. Va detto che l’inserimento del II movimento (“Blumine”) presente nella prima versione della sinfonia – quella che Mahler le dette solo per le prime tre esecuzioni – ha certamente costituito una testimonianza interessante delle intenzioni del compositore, ma ha anche allungato di non poco la già estesa durata dello stessa. Ampi comunque gli applausi alla fine del concerto, per Jurowski si tratta dunque di un nuovo meritato successo.
Orchestra: Orchestra dell'Accademia Nazionale di Santa Cecilia
Direttore: Vladimir Jurowski
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