La nuova Euridice

Una prima mondiale di Sciarrino, commissionata dall'Accademia di Santa Cecilia

Recensione
classica
Accademia di Santa Cecilia Roma
28 Marzo 2015
Salvatore Sciarrino ha tratto i testi de "La nuova Euridice" da "Orpheus, Eurydike, Hermes" e "An die Musik", due poesie di Rilke. Le ha tradotte egli stesso, poiché era scontento delle precedenti traduzioni, ma voleva un testo in lingua italiana, che considera la più adatta alla “messa di voce", elemento fondante del suo stile vocale da lui creato, che non ha "nessun passato alle spalle" e "continua ad affacciarsi verso prospettive un tempo non pensabili", come egli stesso afferma. Questo stile vocale è l'unico che possa coniugarsi con la scrittura strumentale che caratterizza Sciarrino fin dai lavori giovanili e che è andata continuamente affinandosi. Una musica sempre al confine tra suono e silenzio, fatta di sospiri labili, fruscii, soffi, riverberi, fantasmi sonori, che rispecchia perfettamente il viaggio di Orfeo nel mondo infero alla ricerca dell'ombra di Euridice, che svanirà per sempre sotto il suo sguardo. Una musica sostanzialmente monodica, arcaica e misteriosa come un rito misterico e allo steso tempo inaudita e modernissima. Sciarrino parla di "drammaturgia scattante" e "alle soglie del cinema": parole che devono essere lette alla luce della personalissima drammaturgia del compositore palermitano, nei cui lavori destinati alle scene il tempo si arresta e le dinamiche teatrali diventano evanescenti. Antonio Pappano riesce a richiamare il pubblico alquanto conservatore dell'Accademia di Santa Cecilia anche quando metà concerto è dedicato a una novità assoluta e sa predisporlo all'ascolto con brevi ma efficaci presentazioni: anche a lui si devono la sala semipiena e gli applausi calorosi e convinti. La seconda parte del concerto era dedicata a una buona esecuzione del Magnificat di Bach. Straordinaria Barbara Hannigan, voce solista in Sciarrino. In Bach hanno figurato particolarmente bene i due italiani, il contralto José Maria Lo Monaco e il tenore Paolo Fanale. E non lo diciamo per sciovinismo.

Note: In diretta il 30 marzo alle 20.30 su Rai Radio3; in registrazione il 2 aprile alle 21.15 su Rai5

Interpreti: Barbara Hannigan e Amanda Forsythe, soprani; Josè Maria Lo Monaco, contralto; Paolo Fanale, tenore; Christian Senn, baritono

Orchestra: Orchestra dell'Accademia Nazionale di Santa Cecilia

Direttore: Antonio Pappano

Coro: Coro e Voci Bianche dell'Accademia Nazionale di Santa Cecilia

Maestro Coro: Ciro Visco

Se hai letto questa recensione, ti potrebbero interessare anche

classica

Napoli: Dvorak apre il San Carlo

classica

Il primo pianista francese a vincere il Čajkovskij di Mosca conquista il pubblico milanese con un interessante quanto insolito programma.

classica

A Colonia l’Orlando di Händel tratta dall’Ariosto e l’Orlando di Virginia Woolf si fondono nel singolare allestimento firmato da Rafael Villalobos con Xavier Sabata protagonista