La magnifica “Die Dreigroschenoper” di Bob Wilson

Grande successo a Reggio Emilia per il capolavoro di Brecht e Weill

Recensione
classica
Consorzio I Teatri Reggio Emilia
Kurt Weill
11 Dicembre 2010
Seguendo la tessitura drammaturgica che Robert Wilson ha ideato per questa sua geniale reinvenzione de “L’opera da tre soldi”, riaffiorano alla mente i caratteri fondanti dell’arte di questo regista texano, nutriti all’inizio della sua carriera dal lavoro con giovani attori sordomuti (“Lo sguardo del sordo”, 1971) e dall’interesse per il teatro giapponese. Un approccio che ha accompagnato questo artista attraverso piéce e riletture registiche che sono considerate pietre miliari della creatività teatrale contemporanea, fino ad arrivare a questa “Die Dreigroschenoper”, ideata nel 2007 per il Berliner Ensemble e arrivata in Italia, dopo Spoleto, a Reggio Emilia. Va subito registrato il grande successo tributato da un pubblico da “tutto esaurito” che si è trovato di fronte ad un “classico” del teatro musicale del Novecento reinterpretato in chiave contemporanea dall’asciutta vena visionaria di Wilson. Una lettura che recuperava l’originaria tecnica del patchwork musicale sul quale si basava la settecentesca “The Beggar’s Opera” – fonte d’ispirazione per il lavoro di Brecht e Weill – declinandola sul piano visivo attraverso innumerevoli rimandi cinematografici. Tratteggiati da gesti marionettistici e stagliati su fondali in cui pulite forme geometriche si disegnavano su vividi colori compatti tipicamente wilsoniani, i protagonisti si muovevano in quadri che ricordavano ora il cinema espressionista di Robert Wiene, ora l’ambiguità di Helmut Berger che imita Marlene Dietrich ne “La caduta degli dei” di Visconti (Meckie Messer), fino a Nosferatu (Tiger Brown), a rimandi chapliniani e a un curioso Ziggy Stardust (il messaggero). Visioni “stranianti” che hanno ridato vita all’estetica brechtiana grazie a una perfetta compagnia di attori e musicisti, che andrebbero citati tutti.

Interpreti: Gionata Geremia Peachum capo di una banda di mendicanti Jürgen Holtz Celia Peachum, sua moglie Traute Hoess Polly Peachum, loro figlia Christina Drechsler Macheath, detto Mackie Messer capo di una banda di banditi di strada Stefan Kurt Brown, detto Tiger, capo della Polizia di Londra Axel Werner Lucy, sua figlia Anna Graenzer Jenny, una prostituta Angela Winkler Filch, uno dei mendicanti di Peachum Georgios Tsivanoglou

Regia: Robert Wilson / Berliner Ensemble

Se hai letto questa recensione, ti potrebbero interessare anche

classica

Jonas  di Carissimi e Vanitas  di cinque compositori contemporanei hanno chiuso le celebrazioni per i trecentocinquanta anni dalla morte del grande maestro del Seicento

classica

Napoli: Dvorak apre il San Carlo

classica

Il primo pianista francese a vincere il Čajkovskij di Mosca conquista il pubblico milanese con un interessante quanto insolito programma.