La linguistica di Chomsky all'opera

Per quelle curiose alchimie che si vengono a creare in tempi di crisi e di “vacche magre”, è andata in scena al teatro Cavallerizza di Reggio Emilia l’originale talk-opera di Emanuele Casale – in prima assoluta e su commissione della Fondazione I Teatri – titolata “Conversazioni con Chomsky”, presente contemporaneamente nel fresco e dinamico programma del Festival Aperto di Reggio e nel più tradizionale cartellone del Festival Verdi di Parma. Naturalmente più in linea con il primo, questa elaborazione musical-evocativa del pensiero del linguista (e filosofo, sociologo, esperto di mass media, ecc.) ha saputo coniugare una costruzione per frammenti rappresentativi emblematici con una realizzazione musicale estremamente funzionale ed espressiva. Il pubblico, chiamato a entrare in uno studio televisivo, si è trovato di fronte a un’azione scenica che è apparsa come il risultato del susseguirsi di dialoghi mediati dalla conduttrice di un talk show surreale, intervallati da otto “gong” in cui Cristina Zavalloni ha dato magistralmente corpo e voce ad astratte riflessioni sui concetti chomskyani. Tutti gli attori coinvolti sono riusciti a gestire i loro personaggi con efficacia, assecondando il buon ritmo della regia di Francesco Micheli. Tra critiche al capitalismo sfrenato e metafore di una società superficiale e bulimica, la musica di Casale ha saputo tratteggiare, anche con video (Luca Scarsella) e live electronics (lo stesso Casale), un’atmosfera originale ed espressivamente funzionale alla rappresentazione, mischiando linguaggi in una dimensione contemporanea personale ma non accademica e autoreferenziale, ben restituita dall’Icarus Ensemble diretto da Sugiyama. Tutto esaurito e successo convinto per tutte e due le recite.

Interpreti: Cristina Zavalloni Edoardo Ribatto Maria Pilar Pérez Aspa Massimo Vinti

Regia: Francesco Micheli

Scene: Angelo Linzalata

Costumi: Monica Salsi

Orchestra: Icarus Ensemble - MDI Ensemble

Direttore: Yoichi Sugiyama