La Carmen di Elina
A Napoli Bizet con la Garanča
Alle porte della stagione estiva, quale opera rappresentare se non quella in cui è protagonista implacabile proprio il sud e la Spagna? In questi giorni è in scena Carmen in Piazza del Plebiscito a Napoli (da 25 giugno), apertura della seconda edizione di Regione Lirica, Stagione estiva del Teatro di San Carlo. Il pubblico segue, abbastanza fedele, anche se la malinconia, che pure caratterizza quest’opera, risulta un po’ in contrasto con l’atmosfera di festa che ti assale appena fuori dai portici del teatro.
Più che in scena, va in forma di concerto, e allora si è tutti concentrati su cantanti, coro, timbri, orchestra, volumi, amplificazioni ecc. Elīna Garanča Carmen canta il ruolo con colore tondo, colorature facili; Micaëla Selene Zanetti possiede arguzia, verve femminista, manca quel pizzico di precisione nell'intonazione in più per essere perfetta. Invece Brian Jadge tratteggia un discreto Don José all'inizio, complesso e cinico ma meno incisivo e virtuosistico nel finale. Il resto pochi picchi d'interesse. Escamillo, Mattia Olivieri, Moralès, Daniele Terenzi, Zuniga, Gabriele Sagona, Mercédès, Aurora Faggioli, Frasquita, Mariam Battistelli, Dancairo, Michele Patti, Remendado, Filippo Adami. Per fortuna l'orchestra è ben guidata da Dan Ettinger, molte pennellate orchestrali, prima cupe di archi e ottoni, come a sottolineare le difficili condizioni di vita della protagonista, poi presto più chiare e serene nei legni, a richiamare subito l’amena incoscienza che si addice allo stile di vita dei gitani. Una prova a tratti buona anche il coro e coro di voci bianche. Affiorano nostalgie e reminescenze nella musica del finale che il pubblico ha festeggiato con calore, entusiasmo.
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