Jazz sul Monte Claro
A Cagliari le ultime due giornate dello European Jazz Expo, sotto le stelle di Miles
Recensione
jazz
L'European Jazz Expo è un'iniziativa che ha almeno due meriti. Il primo, quello di proporre una programmazione di livello internazionale in uno degli spazi più affascinanti di Cagliari, il Parco di Monte Claro. La seconda, di promuovere alcuni musicisti e progetti ancora poco conosciuti a un pubblico curioso e variegato. Il tutto per circa 200 concerti, divisi tra ben 9 palchi, ognuno in qualche modo con vita propria. Quasi impossibile dunque vedere tutto, ma la bellezza sta proprio nel girare per il parco con la possibilità di “costruirsi” ognuno il proprio programma. Tra gli imperdibili, sabato è stata la volta di Aziz Shamaoui & The University of Gnawa, gruppo panafricano che ha trascinato il pubblico in un portentoso show a base di canti berberi e tanto groove (Shamaoui è stato per anni al fianco di Joe Zawinul), mentre domenica sul palco principale si sono alternati Billy Cobham (altro grande erede della jazz-fusion di Miles Davis), che come in tutti i suoi live conquista tanto per potenza e tecnica, quanto per una simpatia contagiosa; ed Enrico Rava, ancora alle prese con alcuni brani di Jackson e che, anche per tale motivo, rimanda all'idea che queste due serate possano avere Miles Davis come invisibile filo conduttore del gran finale. Tra i nuovi talenti che invece si sono distinti per forza scenica e originalità ci sono senz'altro le Triace, trio salentino al femminile che mescola pop e tradizione con una sensibilità e un gusto compositivo che emoziona tanto il pubblico quanto la cantante sarda che ha creduto in loro fino a curarne la produzione del disco [i]Incanti e tradimenti[/i]: Elena Ledda.
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