Jazz enogastronomico

Culatello & Jazz celebra la sua ottava edizione al Castello di Roccabianca

Recensione
jazz
Culatello & Jazz Roccabianca
09 Settembre 2016
Anche per la sua ottava edizione Culatello&Jazz ha fatto registrare venerdì scorso il tutto esaurito da parte di un pubblico che ha occupato la bella cornice del castello di Roccabianca in provincia di Parma, nel cui cortile abbiamo potuto respirare un’accogliente atmosfera nutrita da una combinazione di ingredienti fatta di musica e di variegate offerte culinarie, consolidando una formula la cui fortuna ha permesso agli organizzatori di allargare il ventaglio di sponsor che sostengono questo progetto, acquisendo quest’anno partner come Jaguar o il festival Gola Gola, oltre ai consolidati main sponsor rappresentati da Cariparma-Crèdit Agricole, Unione Parmense degli Industriali e Antica Corte Pallavicina. Un segnale importante per un’iniziativa che intende valorizzare il proprio territorio miscelando le eccellenze gastronomiche come il Culatello di Zibello e una radicata sensibilità nei confronti delle diverse espressioni musicali. Così il programma di questo appuntamento si è aperto fin da subito a pieno regime grazie a un aperitivo che ha rappresentato un viaggio enogastronomico tra eccellenze locali, come le tradizionali scaglie di Parmigiano Reggiano, sapori iberici del Pata Negra e sfiziose fritture innaffiate dalle bollicine declinate nelle varietà del bianco o del rosé. Con l’entrata in scena dei uno dei protagonisti della serata, il culatello appunto, che con la consueta sfilata ha aperto la cena vera e propria, l’esplorazione enologica ha proposto bottiglie del vicino territorio piacentino, che hanno accompagnato il resto del menù preparato dallo Chef Massimo Spigaroli. Su questo affresco di cultura culinaria si è innestato il secondo protagonista che connota tipicamente questa iniziativa, la musica jazz, che ha preso forma nella prima parte della serata attraverso la lettura di alcuni classici standard interpretati dalla morbida voce di Stefania Rava, accompagnata da Stefano Calzolari al pianoforte, Enrico Lazzarini al basso e Paolo Mozzoni alla batteria. La seconda parte dell’anima musicale di Culatello&Jazz è stata invece incarnata a fine serata da una formazione composta da musicisti come Robert Bargad al piano, Roberto Gatto alla batteria, Darryl Hall al basso elettrico, Piero Odorici al sax tenore e Alessandro Presti alla tromba, riuniti per l’occasione in un ensemble denominato significativamente “International funky groove ensemble”. Il repertorio proposto ha compreso titoli quali, tra gli altri, "Chameleon" di Herbie Hancock fino ad arrivare a composizioni originali come “Requiem” di Odorici oppure “Riffunk” di Gatto. E proprio l’originalità della proposta musicale rappresentata da questa formazione ha evidenziato il valore aggiunto di questa edizione di Culatello&Jazz, come ha sottolineato in apertura del concerto Claudio Melucci che, con il patron dell’iniziativa Giuseppe Scaltriti, ha presentato le caratteristiche salienti della serata, organizzata grazie alla collaborazione tra Spirito Verdiano ed Associazione Culturale Rest-Art. A margine della serata ricordiamo anche la mostra dedicata quest’anno a Riccardo Fainardi curata da Matteo e Marco Scaltriti, ulteriore elemento a completamento di quell’unione di espressioni artistiche e cultura del territorio che si conferma dato caratterizzate di Culatello&Jazz.

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