Il tavolo di Onegin
Alla Scala Cajkovskij secondo Tcherniakov
Recensione
classica
Un salotto borghese, un salotto sfarzoso: è tutto racchiuso in interni, sempre intorno a un lungo tavolo, “Eugenio Onegin” secondo Dmitri Tcherniakov, spettacolo che ha debuttato al Bols’oj nel 2006 e che ora il teatro moscovita porta in tournèe alla Scala. Tcherniakov, premiato lo scorso anno con l’”Abbiati” per il suo geniale “Giocatore” di Prokof’ev, cancella completamente la natura, cancella le danze e sceglie un taglio crudele (più Cechov che Puskin in quesi salotti dove le feste sono tristissime e dove ognuno è solo) dove Tatiana è quasi una’esclusa, mai seduta al tavolo con gli altri (e un po’ troppo isterica nella scena della lettera), dove Lenskij è un poeta timido imbranato e sbeffeggiato (perchè far cantare a lui il couplet di Monsieur Triquet, per renderlo ancora più clownesco?). Alcune scelte appaiono forzate: il duello si trasforma in un corpo a corpo tra Onegin e Lenskij che si contendono un fucile e parte un colpo accidentale, Tatiana nell’ultimo atto confessa al marito la sua passione per Onegin e Onegin, nel finale, tenta anche di ammazzarsi ma la pistola si inceppa. Ma altri momenti si impongono con forza: la ramanzina di Onegin a Tatiana, con i due distantissimi, lei immobile, agli estremi lati del tavolo; Onegin che alla festa si mette in continuazione il cappotto, vuole andare via, presago che andrà a finire male o tutta l’apertura del terzo atto quando sulle note della Polonaise (nessuno balla, sia chiaro) Onegin tornato dai suoi viaggi è ormai per tutti un estraneo: nessuno lo vuol far sedere al tavolo, nessuno lo serve, nessuno lo ascolta e lui, così altezzoso nel primo atto, è adesso un imbranato che inciampa e fa cadere i camerieri! Vigorosa la direzione di Alexander Vedernikov (che si è appena dimesso dal suo ruolo di direttore musicale del teatro moscovita) alla guida di Orchestra e Coro del Bols’oj, nel cast della seconda recita si impone la Tatiana di Ekaterina Scerbacenko. Successo, ma molti, troppi posti vuoti nei palchi e in platea.
Interpreti: Irina Rubcova, Ekaterina Scerbacenko, Margarita Mamsirova, Irina Udalova, Vjaceslav Sulimskij, Andrew Goodwin, Michail Kazakov, Valerij Gilmanov
Regia: Dmitri Tcherniakov
Scene: Dmitri Tcherniakov
Orchestra: Teatro Bol'soj di Mosca
Direttore: Alexander Vedernikov
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