Il talento di Ettore Pagano incanta Portogruaro

Il violoncellista e l’Orchestra Haydn ospiti del 41° Festival internazionale

L’Orchestra Haydn di Bolzano e Trento con Ettore Pagano
L’Orchestra Haydn di Bolzano e Trento con Ettore Pagano
Recensione
classica
Teatro comunale Luigi Russolo
Ettore Pagano
07 Settembre 2023

L’Orchestra Haydn di Bolzano e Trento approda, insieme a Ettore Pagano, a Portogruaro per chiudere questa fortunata edizione del Festival di musica internazionale diretto da Alessandro Taverna. Il pubblico numeroso che affolla la bella sala del Teatro comunale Luigi Russolo (il pittore-musicista nacque proprio qui) attende di ascoltare per la prima volta il violoncellista romano, giunto in città anche per ritirare il Premio “Nuove carriere” Santa Margherita (la cantina, principale esportatrice di Pinot nero nel mondo, è sponsor principale).

Il programma della serata è tutto dedicato a Dvořák: nella prima parte il celebre Concerto per violoncello e orchestra n. 2 e, nella seconda, la Sinfonia “Dal Nuovo Mondo”. Pagano, semplicemente, strabilia: per maturità espressiva, per eleganza e per l’intesa con l’orchestra (è la prima volta che suonano assieme) e il direttore Donato Renzetti.

In questo Concerto possiamo metter a fuoco l’intensa partecipazione affettiva del secondo movimento (Adagio, ma non troppo), un affettuoso scambio tra orchestra, violoncello e fiati: in particolare, il dialogo col flauto (Francesco Dainese) è uno dei momenti di rilievo; e il piglio fiero del Finale, ricco di duttile bellezza di suono. Nei tre bis con l’Orchestra l’Adagio di Dvořák, Sollima e quindi Bach, Pagano offre tre sfaccettature diverse delle sue qualità artistiche: ancora una volta precisa l’osmosi di cui è capace con la compagine orchestrale, ben condotta da Renzetti, squaderna poi il virtuosismo selvaggio con Lamentatio di Sollima un brano che calza a Pagano come un abito su misura, mostra infine la classicità apollinea. Il variegato pubblico della piccola città veneta (ventiduemila abitanti) - cittadine e cittadini, turisti e appassionati arrivati da tutt’Italia - è rumorosamente felice e tributa festosi applausi a tutti.

Buona l’interpretazione della Sinfonia “Dal Nuovo Mondo”, nella quale Renzetti calibra bene la retorica, equilibrando lirismo e componente folcloristica, scegliendo tempi svelti, assecondati da un’orchestra dal suono flessuoso. Asciutto e sferzante l’Allegro con fuoco finale, appropriata conclusione di una serata di festa.

 

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