Il respiro di Hosokawa
Successo a Firenze per il concerto del G.a.m.o.
Recensione
classica
Musica colta contemporanea di tipo occidentale ma cercata e disposta in base a logiche diverse, oltre la passione europea per la costruzione, per la soggettività, per la “sorpresa”, ascoltando il suono in maniera calma, come un dato, prima di tutto, di natura: è questa la prima cristallizzazione dopo l’ascolto della musica di Toshio Hosokawa, compositore oramai oggetto di una sorta di culto tra i frequentatori della Nuova Musica, alla fine del bel concerto organizzato dal G.a.m.o. (Gruppo Aperto Musica Oggi) alla Stazione Leopolda nell’ambito del quindicesimo Nimi Japan Expo Festival, con Vertical Song I per flauto (Roberto Fabbriciani), Melodia per fisarmonica (Francesco Gesualdi), Etude I per pianoforte (Gregorio Nardi), Lied per flauto e pianoforte, Birds Fragments III per flauto e pianoforte. Il compositore nato a Hiroshima nel 1955 ha infatti studi europei, berlinesi per la precisione, e le sue indagini sul pianissimo e sulla soglia suono-rumore possono ricordare l’ultimo Nono, o Helmut Lachenmann. Ma la combinazione di straordinaria purezza delle linee e finezza del segno, e soprattutto il respiro naturale della sua musica, come ben messo in risalto da Gregorio Nardi nell’introdurre il concerto, evocano altri scenari, all’insegna di una rimeditazione profonda e molto personale su dati e caratteri della musica classica giapponese. Ne deriva la fine calibratura del peso delle sonorità nel pezzo per pianoforte, la fusione fra esecutore e strumento propria della scrittura flautistica contemporanea ma come percorsa da un alito più misterioso ed emozionante, l’intreccio sempre luminoso e limpido delle linee, nei pezzi a due, ma anche nelle due “voci” evocate dalla straordinaria Melodia per fisarmonica. Ottime esecuzioni, caloroso successo.
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