Il prologo moraleggiante è cantato dall'Allegria e allora capiamo subito che per Cesti la vicenda mitologica è soltanto un pretesto per divertire la corte di Vienna nel carnevale del 1667. Questi dei sono da operetta - s'inizia con una lite coniugale tra Venere e Vulcano degna di Offenbach - e l'amore di cui qui si parla non è più all'altezza del concetto platonico né dell'ideale cortese ma è merce di scambio in un mondo ossessionato dall'ambizione, dal denaro, dall'apparire. La satira di costume è così pungente che sembra quasi parlare del mondo d'oggi: in alcuni momenti la rassomiglianza è impressionante, come nel duetto Venere-Amore sulle cure di bellezza.
Stephen Medcalf sottolinea ulteriormente quest'attualità trasportando Le Disgrazie d'Amore ai nostri giorni e facendo di Venere un'attricetta insaziabile di protagonismo (e di sesso) e di Vulcano un vecchio industriale fisicamente disabile: formano un coppia incompatibile, ma sono inseparabili per ragioni di convenienza. Per la maggior parte del tempo sono però in scena tre figure allegoriche - Inganno, Adulazione, Avarizia - che il regista trasforma in irresistibili tipi comici. Il palcoscenico è vuoto - il budget è da tempo di crisi - e quindi tutto è affidato alla mordente caratterizzazione dei personaggi, che in genere riesce benissimo a Medcalf, pur con qualche zona grigia.
Carlo Ipata dirige con esperienza i sicuri AuserMusici, che, in mancanza di danzatori, improvvisano anche un balletto di scimmie. Intorno a una colonna come Furio Zanasi stanno tanti ottimi barocchisti giovani e giovanissimi: citiamo Gabriella Martellacci, bella voce da contralto e impeccabile vocalità, Carlos Natale, controtenore insolitamente duttile e limpido, e Martin Oro, irresistibilmente comico nelle vesti femminili dell'Avarizia.
Note: Trascrizione partitura e materiale d'orchestra di Peter Foster
Interpreti: Cristina Arcari, Mafia Grazia Schiavo, Furio Zanasi, Paolo Lopez, Enea Sorini, Antonio Abete, Gianluca Buratto, Carlos Natale, Gabriella Martellacci, Martin Oro, Elena Cecchi Fedi, Filippo Mineccia, Alessandro Carmignani
Regia: Stephen Medcalf
Scene: Simon Corder
Costumi: Massimo Poli
Orchestra: AuserMusici
Direttore: Carlo Ipata
Luci: Simon Corder