Qual è il vero incubo nella Metamorfosi di Kafka? La realtà di Gregor, che si sveglia una mattina trasformato in scarafaggio o la realtà della sua famiglia, prima impotente poi rassegnata e infine cinica, senza umanità per chi soccombe alla morsa della vita? La Metamorfosi di Colasanti e Pier’Alli (nella doppia veste di regista e librettista) in prima esecuzione al Maggio, scaraventa gli spettatori in un’atmosfera da incubo primo Novecento, grigia e appiccicosa, che lascia sostanzialmente aperto l’interrogativo.
La scrittura di Colasanti, densa e magmatica, fatta di contrazioni e di aperture in una dialettica mai prevedibile (e ci hanno positivamente sorpreso gli echi tonali nel valzer allucinato e nel coro dell’addio di Gregor nella terza parte, perfettamente funzionali all’azione), si conferma anche in questa sua prima opera di teatro musicale come una delle più interessanti della scena contemporanea, puntualmente correlata allo spazio scenico, fluttuante tra il buio e la luce, che Pier’Alli ha creato con quella eccezionale sapienza e straordinaria immaginazione che ci aspettavamo. L’insidioso problema della rappresentazione del protagonista-scarafaggio è stato risolto gordianamente attraverso la triade di un attore fuori scena, un danzatore (ottima prova per Lomazzi e Pezzoni) e il coro; questa scelta ha alleggerito molti altri nodi nella drammaturgia, lasciando più spazio alla personalità dei cantanti, che hanno dimostrato anche un’ottima presenza scenica. Angius ha diretto con intelligenza una partitura complessa, raccogliendo insieme alle masse del Maggio, i meritati applausi di un pubblico folto e quasi stupito, che ha seguito l’ora e mezzo di spettacolo letteralmente col fiato sospeso.
Interpreti: Gregorio Samsa, Edoardo Lomazzi, voce recitante e Fabrizio Pezzoni, azione scenica, danzatore; La sorella, Laura Catrani; La madre, Gabriella Sborgi; La governante, Tiziana Tramonti; Ospite I, Stefano Consolini; Ospite II, Daniele Zanfardino; Il padre, Roberto Abbondanza; Il procuratore / Ospite III, Michael Leibundgut
Regia: Pier'Alli
Scene: Pier'Alli
Costumi: Pier'Alli
Orchestra: Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino
Direttore: Marco Angius
Coro: Coro del Maggio Musicale Fiorentino
Luci: Pier'Alli
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