Grande successo per Rusalka a Liegi

Ottima la direzione del maestro Giampaolo Bisanti

Rusalka (Liegi)
Rusalka (Liegi)
Recensione
classica
Liegi, Opéra Royal de Wallonie
Rusalka
24 Gennaio 2024 - 04 Febbraio 2024

Il più importante lavoro operistico di Antonín Dvořák entra finalmente in repertorio all’Opéra Royal de Wallonie-Liège, dove stranamente Rusalka non era mai stata proposta, e lo fa con una nuova produzione molto applaudita firmata dalla regista greca Rodula Gaitanou che coniuga l’eleganza visuale con qualche bizzarria ed estremizzazione di personaggi, discutibili ma che danno anche pepe all’insieme. Ma il grande successo della serata si deve innanzitutto all’ottima prestazione del maestro Giampaolo Bisanti, direttore musicale stabile all’Opéra Royal de Wallonie-Liège, a cui è evidentemente è congeniale l’inclinazione sinfonica della scrittura di  Dvořák, regalando una lettura della partitura ricca di colori, con le appropriate sottolineature ed una tensione drammatica in crescendo che cattura e fa volare via in un baleno le tre ore e mezzo dell’opera. C’è qualche troppo forte, ma solo in alcuni momenti. Non a caso il pubblico della prima, ai ringraziamenti finali, si è alzato in piedi per la standing ovation quando è salito sul palco Bisanti, e dopo che aveva iniziato ad applaudire che ancora il maestro non aveva abbassato la bacchetta e dovevano essere suonate le ultime note (purtroppo, ma evidentemente era tanto l’entusiasmo).

Rusalka (Liegi)
Rusalka (Liegi)

Ottimo anche tutto il cast con il soprano americano Corinne Winters come Rusalka, al debutto nel ruolo, che si è fatta ammirare innanzitutto per la sontuosità della voce e poi per le sue doti d’attrice, indispensabili in un lavoro dove la protagonista rinuncia alla voce per delle gambe, per diventare umana ed essere amata dal principe.  Anche se nel primo atto non sembra del tutto a suo agio, a causa probabilmente anche dello strascico che le impedisce un po’ i movimenti, e la sua interpretazione della famosa canzone alla luna non entusiasma particolarmente, poi è un crescendo di intensità interpretativa e commuove fin quasi alle lacrime. Lo stesso può dirsi del tenore russo Anton Rositskiy che incarna il Principe, un po’ impacciato all’inizio, poi è di un lirismo davvero commovente e con acuti bien piazzati. Molto brava poi, come al solito, il mezzo Nino Surguladze come Ježibaba, la strega, qui proposta con un elegante vestito di fine ottocento con strumenti da scienziato sperimentatore ma il visto truccato come se fosse un teschio messicano. La ninfa Rusalka non beve un filtro per diventare umana, come scritto nel libretto di Jaroslav Kvapil, ma quindi viene operata dalla strega e dai suoi strani assistenti su un lettino da sala operatoria. Ed anche la cucina del palazzo, con gli addetti tutti con la mascherina, ricordano un ospedale.

Rusalka (Liegi)
Rusalka (Liegi)

La figura della principessa straniera è interpretata in modo perfetto dal mezzosoprano Jana Kurucová, anche se non è la bellissima rivale che di solito si vede, piuttosto una volgare seduttrice che usa il sesso per raggiungere i suoi scopi. Efficace poi il basso russo Evgeny Stavinsky come lo spirito delle acque Vodnik, di lusso il trio delle tre ninfe composto da Lucie Kaňkova, Katerina Hebelkova, Sofia Janelidze, e si fa notare la deliziosa giovane mezzosoprano Hongni Wu come Kuchtík, il garzone di cucina. Di buon livello anche il resto del cast, e la prestazione del coro diretto da Denis Segond,  gradevoli ed originali i balletti coreografati da Gianni Santucci, anche se i figuranti travestiti da ninfe ballerine sfiorano il ridicolo. Tornando alla regia è salda e precisa in un allestimento minimale ma di fascino, scene e costumi sono di Cordelia Chisholm e l’apporto dei video di Dick Straker, con le onde sinuose efficacemente proiettate, un cerchio che rimanda al perimetro del lago, c’è una scala a chiocciola che dona il senso del movimento verticale tra la profondità delle acque e il mondo degli umani, bellissime anche le proiezioni della foresta, ci sono infine degli elementi metallici riflettenti opprimenti e una solitaria sedia a dondolo ad accompagnare il destino tragico di Rusalka che dopo il tradimento del principe viene condannata a vagare da sola per sempre ed è qui proposta senza più i suoi bei capelli lunghi biondi, completamente calva.

Se hai letto questa recensione, ti potrebbero interessare anche

classica

Al Teatro Sociale di Rovigo va in scena La voix humaine e a Padova l’OPV propone L’histoire de Babar

classica

A Santa Cecilia, all’Opera e al Teatro Olimpico tre diverse edizioni del balletto di Čajkovskij

classica

A Piacenza la stagione d’opera si apre con successo con una Madama Butterfly dall’efficace segno musicale