Festival Pontino a tutto sax con Claude Delangle
A Sermoneta il sassofonista è il protagonista, insieme ai suoi giovani allievi, di una serata dedicata a Debussy
Tra gli appuntamenti proposti all’interno del Festival Pontino 2018 – il cui cartellone prosegue fino al prossimo 29 luglio – quello che ha visto protagonista Claude Delangle, oltre a offrire un programma di assoluto rilievo, è stato anche un eccellente esempio di integrazione tra un interprete di fama internazionale – anzi due, considerato che lo stesso Delangle suonava insieme alla moglie Odile, pianista di grande esperienza – e gli allievi del corso di saxofono tenuto dal Maestro.
Il Castello Caetani di Sermoneta, nelle cui scuderie si è tenuto il concerto, ospitano infatti dall’estate del 1975 i Corsi di perfezionamento e di interpretazione musicale, frequentati da studenti provenienti da ogni parte del mondo, quest’anno arrivati anche per studiare con Delangle, titolare al Conservatorio di Parigi di una delle più prestigiose cattedre dedicate allo strumento inventato da Adolphe Sax.
Intitolato Hommage à Claude Debussy, nel centenario della scomparsa del compositore francese, il programma si è aperto col celebre Prélude à l’après-midi d’un faune, arrangiato per sax e pianoforte da Odile Delangle partendo dalla versione per due pianoforti. Un brano nel quale subito il sax di Delangle ha colpito per la capacità di ricreare con estrema espressività il clima di questo capolavoro dell’impressionismo, sfruttando una gradazione timbrica intensa ma delicata allo stesso tempo.
Si ispiravano a Debussy i successivi Trois Nocturnes di Alex Nante, presentati in prima esecuzione italiana, con evidenti riferimenti ad alcuni dei Préludes per pianoforte, i cui temi sono stati la premessa per un dialogo serrato tra il sax e il pianoforte. Ancora un brano di recente scrittura, gli Studi Modulari, che Paolo Rotili ha composto – come ha spiegato personalmente al pubblico – pensando a una classe di saxofono in cui lo stesso brano fosse adattabile ai diversi organici cui gli strumenti della medesima famiglia potevano dar vita. Grazie alla presenza di alcuni allievi e a quella (opzionale, visto il criterio modulare adottato) del pianoforte, i diversi numeri di questo lavoro hanno evidenziato situazioni sonore diversificate e interessanti, tra le quali quella, particolarmente evocativa, affidata ai soli strumenti a fiato.
Fulcro del programma, la stupenda Rhapsodie pour saxofone di Debussy, è stata proposta in un arrangiamento per sax e nove ulteriori strumenti della stessa famiglia e di diverso taglio, creando un impasto orchestrale estremamente suggestivo, grazie all’apporto degli allievi del corso di Delangle. Il quale così non solo ha offerto un’esecuzione di altissimo livello musicale come solista, ma ha dato un significativo esempio di generosità verso le nuove generazioni di strumentisti, peraltro tutti di ottimo livello. Situazione che si è ripetuta con due brani di Astor Piazzolla – Oblivion e Esqualo, affascinanti anche in questo arrangiamento per quintetto di sax col pianoforte – eseguiti a conclusione di un concerto lungamente applaudito dal pubblico presente.
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