Feedback per archi

"Metal Machine Music" di Lou Reed nella trascrizione degli Zeitkraker diventa minimalista (e popolare)

Recensione
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Romaeuropa Festival Roma
13 Ottobre 2011
A Lou Reed l'idea era sembrata irrealizzabile ma poi, dopo aver ascoltato un demo, è impressionato dal risultato, decidendo addirittura di partecipare alla prima esecuzione berlinese del suo "Metal Machine Music" nella trascrizione effettuata dal gruppo tedesco degli Zeitkratzer per nove strumenti classici amplificati (archi, fiati, pianoforte e percussioni). Se allo stesso Reed va bene l'operazione sul suo discusso lavoro del 1975, cosa aggiungere? Al concerto per il Romaeuropa Festival 2011 - sicuramente una novità a Roma, fermo restando che il debutto risale al 2002 - gli Zeitkratzer hanno sfoggiato uno spettro sonoro di grande impatto, quasi sinfonico ma certo non nel senso tradizionale del termine. Obiettivo quello di esaltare fin nei minimi dettagli la partitura desunta da quello che fu uno dei più colossali flop discografici della storia del rock, riscoperto solo negli anni Ottanta come uno dei pilastri del genere punk e del rock industriale. Tuttavia, a differenza della incredibile sequenza di suoni (e rumori) chitarristici distorti che Lou Reed aveva registrato nel proprio appartamento di New York, qui l'effetto suona molto più vicino a quell'ambito minimalistico (innanzitutto Philip Glass) che il gruppo ha affrontato in altre occasioni insieme al repertorio contemporaneo. Incredibile comunque l'accoglienza da parte del pubblico: se "Metal Machine Music" nel '75 è stato addirittura riportato indietro dagli acquirenti ai negozi di dischi - e qualche effetto provocatorio lo avrà pur avuto - qui gli applausi sono arrivati con febbrile prontezza già durante le pause tra le varie parti, malgrado durante l'esecuzione ci fossero molti volti tra lo sconvolto e l'inebetito. Tutti conoscitori ed estimatori di "MMM" oppure ormai è impossibile qualsiasi provocazione?

Interpreti: ZEITKRATZER: direttore artistico: Reinhold Friedl Frank Gratkowski: clarinetto Matt Davis: tromba Hilary Jeffery: trombone Reinhold Friedl: pianoforte Marcus Weiser: chitarra elettronica Maurice de Martin: percussioni Burkhard Schlothauer: violino Anton Lukoszevieze: violoncello Ulrich Phillipp: contrabbasso Klaus Dobbrick: suono Andreas Harder: luci

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