Doppio Stravinskij per Gatti
Firenze: il Maggio apre con il pubblico
Un buon segnale dalla dea Fortuna: la coincidenza della data delle riapertura concessa ai teatri con la data programmata per l'inaugurazione dell'ottantatreesimo Maggio Musicale Fiorentino, che si è aperto ieri 26 aprile con il concerto sinfonico-corale tutto dedicato a Stravinskij nel cinquantenario della morte, con la Sinfonia dei Salmi e la Sinfonia in do, che vedeva il ritorno sul podio di Daniele Gatti, che aveva diretto il concerto di Pasqua in streaming del 3 aprile. Tutti consapevoli che ogni cosa è ancora in salita, che bisognerà convivere con le pastoie di un coprifuoco assurdo per la vita dei teatri, e che bisognerà convincere a tornare nelle sale un pubblico la cui età non coincide certo con quella del popolo delle resse per l'aperitivo (e infatti ieri non ci è sembrato di vedere un'occupazione al 100% dei pur grami posti accordati), ma insomma siamo tornati di nuovo in teatro, e alla fine Gatti ha dedicato un lungo applauso proprio a noi, il pubblico. Certo la disposizione di orchestra e coro sul grande palcoscenico del Teatro del Maggio era talmente dislocata in profondità e talmente condizionata da rendere difficile una resa acustica ottimale, e ciò ha inciso soprattutto sull'aspra monumentalità e sui complessi intrecci contrappuntistici della Sinfonia dei Salmi, ma le cose sono andate molto meglio per la Sinfonia del 1940. Due fasi e due tonalità molto diverse del neoclassicismo stravinskijano, come si sa, e qui Gatti ci sembra sia riuscito ad esprimere al meglio il tono più classico e composto di un riaccostarsi gustoso allo stile viennese, fatto di più marcate simmetrie, di oasi pastorali e giochi capricciosi, di sbrigliate invenzioni ritmiche, che in molti momenti fanno pensare proprio alla Carriera di un libertino, definitivo suggello del neoclassicismo di Igor Stravinskij. Successo ottimo, esteso alla fine della prima parte anche al coro coprotagonista della Sinfonia dei Salmi, e piuttosto caldo e prolungato anche alla fine, nonostante le immancabili fughe di una parte del pubblico, intimorita dal coprifuoco.
E come va avanti, questo festival del Maggio n. 83 ? Intanto con Adriana Lecouvreur che va su stasera con la direzione di Daniel Harding e Maria José Siri protagonista, poi, secondo il programma annunciato, gli appuntamenti sinfonici con Myung-Whun Chung con i complessi fiorentini e Riccardo Muti con i Wiener, mentre è annullata la novità di Fabio Vacchi Jeanne Dark per impraticabilità in queste condizioni di capienza e distanziamenti nel piccolo Teatro Goldoni, e invece il teatro del Maggio e Zubin Mehta saranno ospiti a Salisburgo del Festival di Pentecoste. Confermati a giugno e luglio: La forza del destino (dal 4 giugno) con Mehta sul podio, la regìa di Carlos Padrissa, Saioa Hernandez, Roberto Aronica e Amartuvshin Enkhbat nei tre ruoli principali; il recital di Anna Netrebko (27 giugno); un'edizione particolarmente attraente del monteverdiano Ritorno di Ulisse in patria (dal 28 giugno alla Pergola) affidata a Ottavio Dantone e Robert Carsen, e Siberia di Giordano con Gianandrea Noseda sul podio e la regìa di Roberto Andò (dal 7 luglio), mentre è annullato il Don Giovanni diretto da Muti con la regìa di Chiara Muti che avrebbe dovuto essere coprodotto con il San Carlo di Napoli
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