Con il Barbiere un buon avvio di stagione

Recensione
classica
Teatro Filarmonico Verona
Gioachino Rossini
14 Dicembre 2001
Alla fine è stata un'ovazione, su un acuto di un Almaviva, che esplode di raggiante e sanguigna felicità, che ha salutato l'ultima aria del tenore Juan Diego Florez, indiscusso protagonista di questo Barbiere veronese. E si può dire che l'impronta che il giovane cantante peruviano ha saputo conferire a tutto l'andamento dell'opera è stato determinante proprio per una sua caratterizzazione "forte" e anche molto brillante del personaggio; dotato di una vocalità dal timbro robusto, deciso e ricco di capacità espressive, che non ha nulla da spartire con i modi di uno svenevole "bell'amoroso": fin dalla cavatina con cui esordisce "Ecco ridente in cielo" i suoi accenti sono quelli di cantabilità tesa e nello stesso tempo agile e duttile nei virtuosismi. La compagnia di canto si è dimostrato un gruppo affiatato: con una Rosina, interpretata da una delicata Manuela Custer, anche se talvolta si è rivelata un po' debole nel registro basso e spesso negli ensembles soccombeva. Dario Solari è un Figaro arguto e brillante, di vocalità omogenea e senza spigolosità; così come indiscutibilmente brillante e sornione il Bartolo di Bruno Praticò; sicuro e sostenuto il Basilio di Ildar Abdrazakov. Buono quindi nel complesso il lavoro di concertazione delle parti vocali da parte della direzione di Giuliano Carella, che ha diretto l'orchestra veronese con equilibrio e che non ha voluto eccedere in scarti dinamici e di agogica. Un Barbiere di Siviglia che ha bene aperto questa Stagione Invernale 2001/2002 del Teatro Filarmonico, con le bellissime scene color pastello di Lele Luzzati, di una Siviglia fatta di casette, che paiono quasi ritagliate da cartoncini, e di interni riccamente ornati di azulejos da cui emana un'idea di luminosità solare, con orizzonti azzurri e poi, alla fine, con sgargianti fantasie floreali. È nel segno di una drammaturgia che guarda alla commedia come "meccanismo", senza eccedere nella farsa, che la regia di Crivelli ha voluto sviluppare la vicenda teatrale, riuscendo a creare un clima di divertita ironia e di frizzante e colorato divertimento.

Interpreti: Solari, Florez, Custer, Praticò, Abdrazakov

Regia: Filippo Crivelli

Scene: Emanuele Luzzati

Costumi: Emanuele Luzzati

Orchestra: Orchestra dell'Arena di Verona

Direttore: Giuliano Carella

Coro: Coro dell'Arena di Verona

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