Bentornata, musica dal vivo

Firenze tra nuovissimo e antico: la  Sinfonia di Nicola Campogrande, il violoncello di Julian Stecker, il programma di Micrologus per il centenario dantesco, fra le proposte per le riaperture al pubblico dell’Orchestra della Toscana al Teatro Verdi, e degli Amici della Musica alla Pergola di Firenze.

Micrologus
Micrologus
Recensione
Firenze
Ort e Amici della Musica
15 Maggio 2021 - 22 Maggio 2021

Pochi, distanziati e mascherati, ma siamo di nuovo qui. L’Orchestra della Toscana al Teatro Verdi ha ripreso i concerti in presenza con tre appuntamenti il sabato pomeriggio l’8, il 15 e il 29 maggio, diretti rispettivamente dal primo violino e Konzertmeister Daniele Giorgi, dal giovane direttore italo-cileno Paolo Bartolameolli e da Beatrice Venezi. Nel concerto del 15, concluso dalla Settima beethoveniana eseguita con l’entusiasmo indubbiamente generato nell’orchestra da questo ritorno in pubblico, abbiamo ascoltato la Sinfonia N. 1 di Nicola Campogrande in prima esecuzione italiana, riscrittura per orchestra da camera di un lavoro commissionato da Jurij Bashmet e già eseguito in Russia, ma con un primo tempo scritto ex-novo in tempo di Covid. E in questo omaggio alla forma sinfonica per eccellenza di gusto – diciamo per estrema approssimazione – neo-neoclassico nelle qualità melodiche e armoniche, è stato proprio questo Allegro iniziale a colpirci particolarmente per invenzioni melodiche spontanee ed eleganti affidate agli archi ma vivacemente punteggiate e quasi contrastate dai pungenti interventi degli strumentini, e la limpidezza del movimento finale, un largo ben respirato e quieto. Abbiamo anche ascoltato, nello stesso concerto,  un’esecuzione splendida, tecnicamente solidissima e piena di forza espressiva, del primo concerto per violoncello di Sostakovic affidato al violoncellista tedesco Julian Steckel.

Ricordiamo che anche a teatro chiuso l’Ort, oltre a proporre numerosi programmi in streaming, aveva onorato le proprie commissioni di musica contemporanea, e si è avuta la prima assoluta di Light Cloud, Dark Cloud (d’après Rothko) per clarinetto e orchestra di Daniela Terranova nel concerto diretto da Jader Bignamini e mandato in streaming l’8 aprile.

   Anche gli Amici della Musica, dopo un lungo periodo caratterizzato dalla proposta in streaming di un florilegio di concerti dai loro archivi, sono tornati dal vivo. Il 22 nel pomeriggio c’era l’ensemble Micrologus (Patrizia Bovi, Goffredo Degli Esposti, Gabriele Russo, Peppe Frana, Andres Montiglia, Enea Sorini), in un affascinante percorso dantesco, e possiamo ringraziare questo ensemble veterano della musica medievale in Italia per aver finalmente sentito qualcosa intorno a Dante e al suo mondo musicale. Senza dubbio il settimo centenario della morte è cascato male, però nella città dell’Alighieri forse si poteva fare di più:  per ora siamo in attesa di “A riveder le stelle” di e con Aldo Cazzullo e Piero Pelù in piazza Santa Croce il 7 giugno.

Per fortuna, a tracciare le molte linee del ricco mondo musicale dantesco ci avevano pensato i Micrologus, che le hanno riunite in un percorso fresco e originale, informato ma piacevolissimo, espresso con la spontaneità e l’esuberanza strumentale tipica di questa formazione fin dai suoi inizi, fra canto liturgico monodico di salmi come In Exitu Israel de Aegypto (Purgatorio II), rimembranze di trovatori e musici che Dante colloca nei suoi tre mondi o cita nei suoi scritti, parecchi, com’è noto (ricordiamo almeno Can vei la lauzeta mover di Bernart de Ventadorn), laude, preci, vivaci estampide strumentali, e l’aggiunta preziosa e tutt’altro che scontata dei madrigali e cantate della prima Ars Nova italiana, quella che fioriva alla corte scaligera di Verona in cui Dante soggiornò.

Successo vivissimo per tutti e due i concerti di cui abbiamo riferito.