Applausi (e battimani) per La Macanita

Quanta energia La Macanita. La trentatreesima edizione di Musica dei Popoli è iniziata con una voce potente e ruvida della canzone popolare andalusa: Tomasa Guerrero Carrasco, chiamata La Macanita dal nome del padre “El Macano”, ha tenuto incollato il pubblico con un’esibizione tesa e veemente in cui sono emerse le tinte più nette del sud della Spagna. Davvero tanto pathos nella grana vocale della cantaora, accresciuto ulteriormente dallo scandire del tempo musicale affidato ai palmeros (battimani) Chicaro e Gregorio, e dalle acrobazie della chitarra flamenco di Manuel Parrilla. Vero portento dello strumento, Parrilla ha creato armonie aperte ed estemporanee, piegandole alle inflessioni vocali della cantante e accompagnando gli spettatori in atmosfere affascinanti e inusuali. Ma oltre ai virtuosismi, che pure non sono mancati, la cantante e i tre musicisti sono riusciti a offrire uno spettacolo intenso, in continuo crescendo, dove la forza tragica delle note gutturali e impossibili della cantante è riuscita a trasformarsi prima in dolcezza, poi in sensualità e infine in ballo. Già, perché in questo bacino incredibile di suoni e colori, quel che viene continuamente evocato è il movimento del corpo. Per questo non stupisce che il velo malinconico che ha avvolto la maggior parte del concerto sia sfociato all'ultimo in una divertente festa liberatoria, dove anche i due palmeros hanno potuto cimentarsi nella danza. Non stupisce nemmeno che il regista Carlos Saura abbia voluto la cantaora nel suo film del 1995, "Flamenco". L’artista, nella sua performance, ha dimostrato infatti di essere la depositaria di una tradizione importante, che riesce a restituire fedelmente e senza cedere nulla al superfluo. D’obbligo il mare di applausi.

Interpreti: La Macanita - canto Manuel Parrilla - chitarra Chicaro - battimani Gregorio - battimani