Angelica, il Cobra e lo tsunami

John Zorn inaugura a Bologna il festival Angelica con Cobra, performance improvvisativa di grande impatto sonoro

Recensione
classica
Angelica Festival Bologna
John Zorn
08 Maggio 2005
Angelica numero quindici. E ritorna negli spazi del festival bolognese John Zorn, per una due giorni Bologna-Modena. L'inaugurazione a Bologna è un successo. Folla trabordante, un migliaio di persone. Al Link, spazio storico dei confini e delle avanguardie, nella sua nuova sede che vive in un bel capannone ai margini estremi della città, tra industrie, centri commerciali, uno dei più grandi mercati ortofrutticoli d'Europa e un bel po' di galline. Che ci sia tanta gente è un segnale: preferisco perdermi nel labirinto di queste stradine che non si sa dove finiscano, piuttosto che cedere all'ovvio. John Zorn ha diretto Cobra. E' un progetto che va avanti dalla metà degli anni ottanta. Ogni volta è un'altra cosa, è eminentemente uno spazio d'improvvisazione. Qui, l'ennesimo esordio: con un gruppo che montava insieme musicisti americani, brasiliani e italiani, soprattutto nella sottospecie bolognese, con Alvin Curran, Fabrizio Puglisi, Mirko Sabatini, Alberto Capelli e Stefano Scodanibbio tra gli altri. Cobra è uno dei "game pieces" di Zorn. Si improvvisa dopo un check nel quale Zorn racconta un po' di filosofia del pezzo e dà qualche istruzione per l'uso. Zorn usa coreografici cartelli colorati recanti lettere: indicazioni sugli stacchi di tempo e così via. L'obiettivo dell'improvvisazione guidata è il "game": loro si divertono un sacco. Un po' come mettersi tutti a urlare a crepapelle le prime parole che vengono alla mente e ogni tanto riprendere fiato. Tre batterie, chitarre, tastiere. Ondate di grande casino liberatorio, uno tsunami auricolare. Molto compresso, dominato, invaso dall'horror vacui, denso oltremisura e anche articolato secondo strutture tutto sommato prevedibili. Che però "dicono qualcosa alla gente". Il che, in musica, non è l'ultimo dei problemi.

Interpreti: Alvin Curran tastiere, campionamenti; Jamie Saft pianoforte elettrico, organo; Luca Venitucci tastiere; Fabrizio Puglisi tastiere, sintetizzatori analogici; Ikue Mori elettronica; Eugenio Sanna chitarra elettrica; Alberto Capelli chitarra elettrica; Trevor Dunn basso elettrico; Vincenzo Vasi basso elettrico; Francesco Dillon violoncello; Stefano Scodanibbio contrabbasso; Cyro Baptista percussioni; Joey Baron batteria; Lukas Ligeti batteria; Mirko Sabatini batteria

Direttore: John Zorn

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