Al Festival della Nazioni grandi interpreti e giovani promesse del repertorio cameristico 

La premiazione del Concorso Burri precede un apprezzatissimo concerto del duo Feng-Rimmer

Ning Feng (Foto Monica Ramaccioni)
Ning Feng (Foto Monica Ramaccioni)
Recensione
classica
Chiesa di San Domenico, Città di Castello
Festival delle Nazioni
25 Agosto 2019 - 07 Settembre 2019

A Città di Castello il Festival delle Nazioni continua a proporre eventi di alto livello artistico, come il concerto che ha visto impegnati il violinista Ning Feng insieme al pianista Nicholas Rimmer, nella suggestiva cornice della Chiesa di San Domenico.

Prima però di parlare di questo concerto, merita ricordare anche l’impegno che anche questa edizione 2019 profonde nel dare spazio a musicisti delle nuove generazioni, sia offrendo loro la possibilità di essere protagonisti di alcuni concerti nei più suggestivi borghi dell’Alta Valle del Tevere, sia organizzando un concorso, intitolato a Alberto Burri, riservato a gruppi giovanili di musica da camera. Giunto quest’anno alla III edizione il concorso – che valorizza un’area del repertorio classico non eccessivamente seguita nel nostro paese, dove opera lirica e repertorio sinfonico tendono a occupare maggiore spazio nella programmazione concertistica – ha visto arrivare alla finale tre formazioni di particolare valore. Tra il Duo Escher (formato da Umberto Aleandri e Stefano Ruiz De Ballestreros, rispettivamente al violoncello e al pianoforte), il Faccini Piano Duo (formato dai pianisti Elia e Betsabea Faccini) e il Quartetto Werther (formato da Misia Iannoni Sebastianini, Martina Santarone, Simone Chiominto e Antonino Fiumara, rispettivamente al violino, alla viola, al violoncello e al pianoforte), la giuria del concorso presieduta da Aldo Sisillo – Direttore Artistico del Festival – ha infine deciso di premiare quest’ultimo gruppo, che nel corso del concerto dedicato appunto ai finalisti, ha offerto un’interpretazione del Quartetto op. 47 di Schumann molto convincente e coinvolgente. Il Quartetto Werther, i cui componenti hanno un’età compresa tra i ventuno e ventisei anni, oltre ad aver ricevuto il premio sarà dunque anche ospite della prossima edizione del Festival.

 

In un’edizione che, per la prima volta nei suoi cinquantadue anni di storia, rivolge la sua attenzione a un Paese così lontano come la Repubblica Popolare Cinese, non poteva mancare un interprete come Ning Feng, il quale, tra gli altri riconoscimenti ottenuti, ha vinto il Premio Paganini a Genova nel 2006. Il violinista cinese e il pianista britannico hanno declinato nel modo più autentico l’idea di musica da camera contenuta in due suggestive pagine del repertorio classico viennese, la Sonata op. 12 n. 3 di Beethoven e la Fantasia D 934, che Schubert scrisse un anno prima della morte. Perfetto l’equilibrio tra i due interpreti, i quali hanno avuto il merito di bilanciare egregiamente gli elementi virtuosistici e quelli espressivi che i due lavori contenevano, col risultato di deliziare l’ampio pubblico presente a Città di Castello. Ma a conquistare alla causa della musica da camera, che meriterebbe molto più spazio nei cartelloni concertistici, è stata soprattutto una intensa esecuzione della Sonata di César Franck. Quella che senza dubbio è una tra le più belle pagine della piena maturità del musicista franco-belga, è stata proposta con grande attenzione al suggestivo e continuo dialogo tra i due strumenti, rendendo pienamente comprensibile il complesso impianto formale. La conclusione del concerto è stata affidata alle Variazioni su «Di tanti palpiti», lavoro di Niccolò Paganini rielaborato da Fritz Kreisler, uno straripante pezzo virtuosistico nel quale il violinista cinese ha potuto esibire una spettacolare tecnica strumentale, riuscendo però a mantenere una sorta di sobrietà esecutiva anche nei passaggi più scatenati. Non casuale quindi che Ning Feng e Nicholas Rimmer, abbiano deciso infine di concedere come bis un semplice Andantino di Schubert, a conferma di una sincera attenzione ai valori più intimi ed espressivi che il repertorio cameristico contiene, quelli che forse ne rappresentano l’essenza.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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