94 corde per Mama Africa
Il chitarrista Solorazaf e il pianista Andrea Bozzetto per la Makeba
Recensione
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Tre anni esatti fa se ne andava una delle voci che più hanno saputo identificare un intero continente: Miriam "Mama Africa" Makeba da Johannesburg, quasi sessan'tanni di carriera. Maison Musique di Rivoli, il locale partorito, accudito e coccolato da Franco Lucà e dai suoi eredi, le ha tributato una dovuta serata: fu proprio lui a portarla nel nostro Paese nei primi anni Novanta, e molti conosceranno la foto che mette intorno allo stesso tavolo Franco, la Makeba e un certo Fabrizio De Andrè, che proprio Lucà in quell'occasione le presentò. Ma questa è storia.
Il passato prossimo di Maison Musique è stato affidato alle corde, che hanno accarezzato con gioia e malinconia le immortali canzoni della Makeba: corde pizzicate dal suo chitarrista franco-malgascio Solorazaf, artista e personaggio semplice e geniale contemporaneamente, e corde percosse dagli ottantotto tasti di Andrea Bozzetto, pianista jazz del torinese con una passione per la contaminazione. Il chitarrista cinquantacinquenne possiede una tecnica sconvolgente per qualsiasi chitarrista che lo osservi con attenzione, ma anche il dono della musicalità più semplice, gradita ai non interessati al virtuosismo più banale; accompagna le proprie melodie con un cantato delicato che ne accentua le linea, gioca al beatbox a colpi di percussioni vocali, e nel frattempo infila basso ritmica e melodia come se fosse un giochino qualsiasi, sorridendo divertito. Bozzetto svaria sulla tastiera e sulle sonorità, utilizzando anche il piano elettrico, ora destrutturando melodie, ora sputando linee funky che piacerebbero a Steve Wonder. Menzione d'onore ai due sensibilissimi ospiti (Simone Bottasso all'organetto, Andrea Ayace Ayassot al sassofono), che si sono alternati sul palco preda a loro volta della delicatezza del momento. Gran finale indovinate con che brano?
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