Espatriati musicali a Venezia

Alla Fondazione Cini di Venezia un convegno sugli stranieri a Venezia nell’Età moderna con riflessi sulla musica

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Turner, Venice - The Dogana and San Giorgio Maggiore
Turner, Venice - The Dogana and San Giorgio Maggiore

Fra il 18 e 20 novembre l’Isola di San Giorgio ospita un convegno intitolato “Expats-Foresti: stranieri/e a Venezia in Età moderna. Una popolazione fluttuante”. Il convegno è organizzato dall’Istituto per la Storia della Società e dello Stato Veneziano della Fondazione “Giorgio Cini” in collaborazione con la Deputazione per la Storia Patria per le Venezie, il Centro Studi RiVe del Dipartimento di Filosofia e Beni Culturali dell’Università Ca’ Foscari Venezia e il Groupe de Recherche d’Histoire dell’Université de Rouen Normandie. 

Saranno quattro le sezioni tematiche del convegno: “Nazioni/Comunità/Esilii”, “Alterità/Dissensi religiosi”, “Strutture/Istituzioni/Intermediazioni” e “Biografie”. Nella prima, la storica della musica Alana Mailes del Trinity College di Cambridge parlerà della comunità di musicisti inglesi nella Venezia del '600. «Dopo aver registrato e inventariato le presenze a Venezia dei più noti musicisti inglesi nel periodo che va dal 1600 alla Restaurazione inglese» anticipa la studiosa britannica, «ho seguito gli spostamenti di questi “viaggiatori musicali” e intrecciato le mie inedite ricerche d'archivio con gli studi sulla mobilità culturale in molteplici discipline, inserendo gli esiti della ricerca nel più ampio contesto delle mutevoli relazioni anglo-veneziane sotto la monarchia Stuart e dei diversi baricentri del potere imperiale nel Mediterraneo del XVII secolo.» L’intervento nasce da una linea di ricerca intrapresa da anni da Alana Miles che riguarda i molti modi complessi e diversi in cui le reti transnazionali di studenti, ecclesiastici, mercanti, turisti, diplomatici, spie e altri viaggiatori facilitavano la trasmissione della musica attraverso i confini. Rifuggendo dalla tradizionale focalizzazione su alcuni famosi compositori, la ricerca della studiosa si focalizza piuttosto sull’attività di esecutori professionisti e pedagoghi, musicisti dilettanti e donne musiciste, allargando così la biografia individuale ai sistemi sociali attraverso i quali si muovevano individui e repertori musicali diversi. 

Maggiori informazioni sul convegno veneziano si trovano qui.

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News in collaborazione con Accademia Nazionale di Santa Cecilia