Beethoven per la Chigiana
Siena: Micat in vertice dal 22 novembre
Al via come sempre il 22 novembre, festa di Santa Cecilia, la “Micat in vertice”, la stagione concertistica dell’Accademia Chigiana di Siena, con quattordici concerti, al Teatro dei Rozzi per la maggior parte, in cui si nota l’integrazione crescente con gli eventi estivi ruotanti intorno ai corsi, grazie alla presenza ricorrente dei docenti nonché ex allievi passati nel frattempo in carriera; ma anche qualche significativa presenza esterna nella prospettiva di un’immissione di novità al classico repertorio cameristico di marca chigiana, e un certo spazio per giovani talenti e nuove promesse, in quello che durante la conferenza stampa di presentazione il direttore artistico della Chigiana, Nicola Sani, ha definito “un perfetto equilibrio tra tradizione e innovazione”.
Alla tradizione più maestosa è dedicata in effetti la prima data del 22 novembre al Teatro dei Rinnovati con una Nona beethoveniana che vuole celebrare i duecento anni dalla prima esecuzione, e che si avvarrà della giovane Orchestra Canova diretta da Enrico Saverio Pagano. Con i solisti Elena Balbom Benedetta Mazzetto, Paolo Mascari, Giovanni Nanni e il coro “Guido Chigi Saracini della cattedrale di Siena. Il 29 al Teatro del Rozzi si conclude il ciclo dei quintetti a due viole di Mozart affidato al quintetto capeggiato dal ben noto docente chigiano Ilya Gringolts.
Il 4 dicembre arriva a Siena, per la prima volta ospite alla Micat in Vertice, uno degli artisti della contaminazione e della trasversalità fra i generi musicali più rilevanti della nostra epoca, il pianista e compositore americano Uri Caine, in un percorso mutevole su alcune tra le pagine dei più celebri compositori della musica “colta” reinventate per una serata di “Variazioni al pianoforte”.
Il concerto di Natale, il 23 dicembre in Cattedrale, vede protagonista il coro “Guido Chigi Saracini”, diretto da Lorenzo Donati per pagine contemporanee di di MacMillan, Pärt, Łukaszewski, Tavener, Sandström, Penderecki, Sisask, Ešenvalds e Górecki. Il 2025 della Chigiana si apre il 10 gennaio con un giovane talento pianistico, Kostandin Tashko, già allievo del corso chigiano di Lilya Zilberstein; il 24 gennaio il Michael Mantler New Songs Ensemble riunisce musicisti provenienti da diversi background e riuniti sotto la guida dell’estroso tronbettista e compositore viennese, sotto il titolo di “Songs” che promette un lirismo in chiave jazz ispirato a autori letterari come Beckett, Ungaretti, Pinter, Auster.
Il 7 febbraio un profondo, ineludibile omaggio ad uno dei maestri contemporanei, Wolfgang Rihm, morto nel luglio di quest’anno, da parte di una stella chigiana come la violista Tabea Zimmermann,insieme al baritono liederista per eccellenza Christian Gerhaher, con loro il pianista Gerold Huber, in un programma che prevede di Rihm, fra gli altri pezzi in programma lo Stabat Mater per viola e baritono e Harzreise in Winter per baritono e pianoforte Largo ai maestri americani, Copland, Feldman e Bolcon, il 21 febbraio con il quartetto Klimt capeggiato da Duccio Ceccanti, che con questo concerto celebra i 25 anni dalla propria fondazione.
Il 7 marzo, enclave barocca con il celebre complesso di fiati Zefiro capeggiato dall’oboista nonché docente chigiano Alfredo Bernardini per gli “Amorosi intrecci” fra affetti e stili musicali in un viaggio europeo da Napoli al Nord.
Il 14 marzo c’è il duo violino e pianoforte Carolin Widmann e Gabriele Carcano in un programma incentrato su Schumann, Brahms, ma con un occhio di riguardo a Luciano Berio, di cui si celebra nel 2025 il centenario della nascita. Un grande pianista, Pierre-Laurent Aimard, arriva ai Rozzi il 21 marzo con un programma pensato inn esclusiva per la Micat in Vertice e ispirato ai cent’ani dalla nascita di Pierre Boulez, affiancando a Beethoven, Berg e Ravel tre lavori di Boulez, Douze notations, Sonata per pianoforte n. 1 e Incises.
Ancora il coro della Cattedrale per il concerto di Pasqua il 17 aprile, e gran finale il 9 maggio con l’Orchestra della Toscana con il suo giovane direttore principale, Diego Ceretta, di formazione chigiana anche lui, in un programma che si apre con Alfredo Casella, figura decisiva nella nascita dell’Accademia, con la sua Serenata op. 46 bis; seguirà la prima esecuzione italiana di Fractured Landscapes, brano della compositrice canadese Keiko Devaux (già allieva di Sciarrino qui a Siena qualche anno fa) commissionato dal Festival Ars Musica di Bruxelles e concesso in esclusiva all'Accademia Chigiana nell’ambito della Micat in Vertice. Come conclusione, la Quarta di Cajkovskij.
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