Le Accademie, da Monteverdi a Verdi

Al Teatro dei Rozzi e al Teatro dei Rinnovati di Siena, per Chigiana Operalab, due spettacoli mettono in luce i talenti giovanili dei corsi della Chigiana e di altre istituzioni sorelle

Falstaff
Falstaff
Recensione
classica
Teatro dei Rozzi, Teatro dei Rinnovati, Siena
Chigiana Operalab
29 Luglio 2023 - 02 Agosto 2023

Dal 29 luglio al 2 agosto sono stati proposti, all’interno del lungo festival estivo dell’Accademia Chigiana due spettacoli, avvalentisi rispettivamente degli allievi del corso di canto tenuto alla Chigiana da William Matteuzzi, e dei giovani artisti dell’Accademia del Maggio Musicale Fiorentino affidata alle cure di Gianni Tangucci. Due serate che hanno finito per essere una piccola antologia dell’opera italiana dalle sue origini alla sua figura forse più rappresentativa, Giuseppe Verdi.

Si dava infatti il 29 al Teatro dei Rozzi un programma intitolato “Drammi notturni”, che univa al monteverdiano Combattimento di Tancredi e Clorindal’esecuzione della farsa Il Campanello di Gaetano Donizetti. Scelta azzeccata per lumeggiare i due versanti, tragico e comico, della tradizione dell’opera, e anche i diversi talenti e competenze – quanto a modi di canto, attitudine scenica, problematiche vocali e tecniche – necessitanti, e su cui appunto le accademie hanno per missione di lavorare. La parte strumentale era affidata in tutti e due i casi al giovane quartetto Leonardo con Francesco De Poli maestro concertatore al clavicembalo nel Combattimento e al pianoforte nel Campanello, giacché lo si dava in un’agile e ben fatta trascrizione di David Vicentini. Il tutto con una messinscena semplice ma elegante (regìa di Cesare Scarton) che si avvaleva degli effetti luce di Lucia Ferrero (junior) e Claudio Coloretti (tutor) corsisti di un altro laboratorio, il GuidoLeviLab, con l’inserzione di due danzatori, Francesca Duranti (che  ha creato la coreografia) e Emanuel Josè Viana Santos, per rappresentare scenicamente il duello del Combattimento; e un semplicissimo corredo scenico costituito da sedie per la farsa di Donizetti.

Stesso taglio di semplicità d’impostazione scenica al Teatro dei Rozzi il 31 luglio e primo agosto per la “Trilogia Verdiana” costituita dal terzo atto di Rigoletto, dal secondo di Traviata, e dal primo quadro del terzo atto del Falstaff (in cui lo sconsolato eroe, superstite dal tuffo nel Tamigi, è indotto dall’astuzia delle comari all’ultima burla) a cui, a mo’ di chiusura, si aggiungeva la fuga finale dell’opera “Tutto nel mondo è burla”. La regìa di Lorenzo Mariani e le scene e l’arredo semplicissimi ma efficaci (scene e i costumi di William Orlandi e Francesco Bonati,  luci di Gianni Mirenda) concorrevano ad uno spettacolo di buon congegno drammaturgico, il cui focus era  peraltro costituito dalla prestazione, sul podio dell’orchestra Senzaspine, di tre giovani direttori allievi del corso chigiano di direzione d’orchestra di Daniele Gatti (Mauro Mariani, Luigi Mazzocchi, Rodrigo Samano Albarran per la recita del 31 luglio a cui abbiamo assistito, a cui si sarebbero alternati nella recita del primo agosto Davide Trolton, Alissia Venier, Kyrian Friedenberg). A queste leve giovanili sono peraltro da aggiungere le partecipazioni per i cori e le scene d’insieme, e per la realizzazione dei corsisti delle Accademie dell’Arena di Verona e dell’Accademia di Brera, nonché la collaborazione di uno stage chigiano di collaboratori alla regìa. Tanti professori e studenti al lavoro, dunque, quella che è un po’ la filosofia e la cifra di tanti eventi delle ultime edizioni dell’estate chigiana, e per alcuni dei cantanti la segnalazione di un livello professionale e artistico elevato e tale da denotare l’essere già in carriera, o comunque l’essere più che pronti per la carriera. Segnaliamo almeno, nelle due produzioni, l’ottima prestazione, del tutto adeguata ai rispettivi ruoli vocali, di alcuni di loro: Matteo Straffi, il Testo nel Combattimento; Francesco Palmieri e Virginia Cattinelli, Don Annibale Pistacchio e Mamma Rosa nel Campanello; Lodovico Ravizza, Rigoletto e Germont; Carmen Buendia, Violetta e Alice. Cordiale successo per tutte e due le produzioni.

 

 

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