Cutaia al Maggio
Scelto come sostituto di Pereira
Ecco quanto diramato dal Consiglio d’Indirizzo del Teatro del Maggio Musicale Fiorentino: “ Sulla base dell’articolo 9 dello Statuto, il Consiglio di Indirizzo del Teatro del Maggio Musicale Fiorentino, dopo aver analizzato i curricula di una terna di potenziali candidati, indica all’unanimità come candidato da sottoporre al Ministro della Cultura, per quanto di sua competenza, il dottor Angelo Onofrio Giustino Cutaia, attuale dirigente al Ministero della Cultura. Il Consiglio di Indirizzo ha ritenuto di decidere in questo senso per garantire in tempi rapidi la piena operatività del Teatro. Il Consiglio di Indirizzo si rimette con il massimo spirito di collaborazione alla decisione del Ministro cui spetta la nomina del soprintendente ai sensi dell’art 9 comma 10 IV dello Statuto. La nomina di Cutaia è stata individuata all’interno di una terna di nomi che il presidente del Consiglio di Indirizzo Dario Nardella ha sottoposto ai Consiglieri. Della terna, oltre a Cutaia, facevano parte Alberto Paloscia, musicologo, consulente artistico e già direttore artistico della Fondazione Teatro Goldoni di Livorno, e Marco Parri, attuale direttore generale dell’Orchestra Regionale della Toscana e presidente della Federazione Nazionale dello Spettacolo dal vivo presso l’Agis. Il presidente Nardella ha ringraziato tutti e tre i candidati per la disponibilità resa. Il Consiglio di Indirizzo ha invitato il sovrintendente dimissionario Pereira e il Direttore amministrativo a esaminare qualunque opzione legittima di pagamento degli stipendi dei lavoratori del Teatro che non intacchi il fondo di ricapitalizzazione, utilizzando cioè risorse che non sono riconducibili al fondo stesso. Il Presidente ha infine annunciato che la Città Metropolitana di Firenze ha già impegnato la quota di contributo alla Fondazione per l’anno 2023 pari a un milione e 200 mila euro che sarà erogata nei prossimi giorni.”
La possibile lettura è che, essendo Cutaia un funzionario ministeriale e non uno sperimentato dirigente di fondazioni e/o istituzioni musicali, come sono sia Paloscia che Parri, sia stata scelta questa soluzione per evitare di ritrovarselo come commissario ministeriale, chiamandolo per un profilo più amichevole, più, apparentemente, “dalla parte del teatro”; ma l’apparenza, a volte, inganna, e resta da vedere quale sarà la decisione del Ministero al riguardo.
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