L’intensa eleganza di Nagano

Alla guida dell’Orchestra Haydn Kent Nagano ha offerto una lettura esemplare de La Creazione

Kent Nagano - Orchestra Haydn di Bolzano e Trento (foto Fondazione Haydn)
Kent Nagano - Orchestra Haydn di Bolzano e Trento (foto Fondazione Haydn)
Recensione
classica
Bolzano, Teatro Comunale – Trento, Auditorium S. Chiara
La Creazione
18 Novembre 2022 - 19 Novembre 2022

Protagonista di un doppio appuntamento tra Bolzano e Trento – chi scrive ha seguito quest’ultimo – Kent Nagano ha offerto una lettura de La Creazione di Franz Joseph Haydn segnata da un’eleganza esemplare. Alla guida dell’Orchestra che porta il nome del compositore austriaco, il direttore ha saputo attraversare le diciassette tappe che compongono le tre parti di questo oratorio con un passo interpretativo la cui misura è stata direttamente proporzionale alla costante efficacia espressiva che ha accompagnato il dispiegarsi di questo capolavoro.

Kent Nagano - Orchestra Haydn di Bolzano e Trento (foto Fondazione Haydn)
Kent Nagano - Orchestra Haydn di Bolzano e Trento (foto Fondazione Haydn)

Composto tra gli anni tra il 1796 e il 1798, durante uno dei soggiorni londinesi dello stesso Haydn, l’oratorio La Creazione ebbe una prima esecuzione privata nei giorni 29 e 30 aprile 1798 nel palazzo Schwarzenberg di Vienna con l’autore alla direzione e Antonio Salieri al clavicembalo, mentre l’esecuzione pubblica ebbe luogo il 19 marzo del 1799 al Karntnerthor Theater di Vienna, con un grande successo testimoniato anche dal fatto che quando aprirono al pubblico la vendita dei biglietti, questi andarono completamente esauriti.  L’oratorio venne successivamente riproposto quasi 40 volte nella sola Vienna, prima della morte del suo autore sopraggiunta nella stessa città nel maggio del 1809. Il libretto di questo oratorio attinge a due fonti quali la Bibbia (Genesi, Salmi) e il poema di John Milton Paradise Lost, che il compositore fece tradurre in tedesco dal Barone Gerhard van Swieten, direttore della Biblioteca imperiale, il quale portò a termine il compito attraverso un approccio alquanto libero, per trarne una composizione dal segno decisamente personale.

Un carattere originale che, in questa occasione, è emerso fin dalle prime note che hanno preso forma a partire dall’Introduzione in do minore il cui passo riflessivo ha permesso a Nagano di tratteggiare fin da subito quella cura lucida e composta degli equilibri strumentali che ha accompagnato come un ideale filo rosso l’intera interpretazione. Una lettura misurata e pregnante, la cui eleganza ha attraversato sia gli squarci sinfonici più dinamici sia i momenti vocali dall’incedere più spirituale, procedendo nella lettura di quest’opera attraverso un gusto che ha saputo valorizzare da un lato l’omogenea affinità espressiva delle famiglie strumentali che compongono l’Orchestra Haydn di Bolzano e Trento e dall’altro la fresca reattività dell’Audi Jugendchorakademie, protagonista di una prova davvero notevole per pasta timbrica e compattezza.

Kent Nagano - Orchestra Haydn di Bolzano e Trento (foto Fondazione Haydn)
Kent Nagano - Orchestra Haydn di Bolzano e Trento (foto Fondazione Haydn)

Nel fluire musicale coinvolgente che si andava dispiegando all’ascolto, sono emersi con precisa presenza anche gli interventi della compagine solistica, a partire dalla bella voce di soprano di Marie-Sophie Pollak, efficace nel restituire con convinzione il carattere luminoso dei suoi interventi, mentre sul versante maschile il tenore Julian Prégardien e il basso David Steffens hanno offerto una solida prova interpretativa, soprattutto nei registri centrali e in quelli più scuri.

Significativo appuntamento nell’ambito di un progetto specificamente pensato dalla Fondazione Haydn con Kent Nagano – il direttore tornerà infatti nel mese di giungo 2023 con un programma che prevede, tra l’altro, Le ultime sette parole di Cristo sulla Croce dello stesso Haynd – questo concerto ha fatto registrare nelle due date il tutto esaurito da parte di un pubblico che, in occasione dell’appuntamento che abbiamo seguito, ha salutato con un caloroso entusiasmo Nagano e tutti gli artisti impegnati.

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